Consigli di lettura per l'estate! - Le novità di quest'anno a marzo!

 

       

IL CATALOGO DEL SISTEMA BIBLIOTECARIO TRENTINO

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La rubrica continua con dei libri consigliati tra le novità di marzo 2025.

A marzo i libri aggiunti al patrimonio della biblioteca erano solamente per adulti, fatta eccezione per un film per ragazzi e bambini quindi le "categorie" saranno esclusivamente per un pubblico maturo, quali:

Saggistica (1), narrativa e/o saggistica del Basso Sarca (2), narrativa (2), graphic novel / fumetti (1), narrativa gialla (1), poesia (2), film (2) e film per ragazzi e bambini (1).

SAGGISTICA:

TITOLO: La fine del regime: la caduta di tre dittature europee e il destino della Russia di Putin

AUTORE: Alexander Baunov; traduzione di Riccardo Mini

COLLOCAZIONE: 940.557 BAU 1

“La fine del regime” non è solo un saggio storico: è una diagnosi lucidissima di come le autocrazie finiscono — spesso all’improvviso, quasi sempre dall’interno. Alexander Baunov ci accompagna in un viaggio tra tre dittature europee del Novecento — Grecia, Portogallo, Spagna — per interrogarci sul presente e sul futuro della Russia di Putin. Non un paragone forzato, ma un ragionamento profondo sul potere che si logora senza accorgersene, sulle élite che si illudono di poter resistere per sempre, e sui popoli che un giorno smettono di crederci.
Con sguardo lucido e una scrittura che unisce rigore analitico e tensione narrativa, Baunov racconta come i regimi muoiano di crisi esterne, di guerre perdute, o di stanchezza interna. E ci mostra che la Russia non è un’eccezione: è solo in ritardo.
Il suo è un libro coraggioso — bandito in patria, ma letto in massa — che osa dire ciò che molti temono: che anche il regime di Putin ha una fine. Forse non vicina, forse non incruenta. Ma possibile.

Perché leggere questo libro?
- Per capire come finiscono davvero le dittature, senza miti né illusioni;
- Per riflettere sul potere che crolla non quando è debole, ma quando appare più forte;
- Per osservare la Russia di oggi alla luce di ciò che è già successo altrove;
- Perché pensare la fine di un regime è il primo passo per immaginare un futuro diverso.

“La fine del regime” è un libro ambizioso, documentato, necessario. Non solo per chi studia la politica, ma per chi vuole comprendere la psicologia del potere — e di chi, un giorno, potrebbe smettere di obbedirgli.

 

NARRATIVA / SAGGISTICA DEL BASSO SARCA:

TITOLO: La storia del "Maybe": il bombardiere B-25J Mitchell caduto il 6 febbraio 1945 sul monte Brugnolo tra la Val di Gresta e Arco

AUTORI: a cura di Antonella Previdi, Aldo Miorelli, Ben Appleby e Giacomo Zanetti

COLLOCAZIONE: BS 940.54 LAS 1

“La storia del ‘Maybe’” non è solo un resoconto storico: è un omaggio vibrante al coraggio e alla memoria di sei aviatori americani del bombardiere B-25J Mitchell “Maybe”, abbattuto il 6 febbraio 1945 sul monte Brugnolo, tra Val di Gresta e Arco. A cura di Antonella Previdi, Aldo Miorelli, Ben Appleby e Giacomo Zanetti, questo libro intreccia testimonianze dirette, ricerche documentarie e leggende locali per restituire un racconto commovente che va ben oltre la cronaca bellica.
Con stile appassionato e puntuale, i curatori ricostruiscono:
- Il coraggio del pilota Earl Remmel e del co-pilota Leslie Speer, che scelgono di non sganciare il carico di bombe sull’abitato di Ronzo-Chienis, salvando vite civili ma sacrificandosi sul fianco della montagna;
- La dinamica dello schianto: i sei membri dell’equipaggio riescono a lanciarsi col paracadute grazie alla manovra eroica dei piloti;
- La successiva memoria locale: la cerimonia, le targhe commemorative promosse dall’Associazione Benàch, la narrazione degli ‘Archeologi dell’Aria’ e i ritrovamenti dei resti del velivolo, rintracciati con meticolosità sotto la cima del Bondone;
- Il libro è un affresco corale: dialogano le voci degli storici e dei testimoni, delle istituzioni locali e delle famiglie americane coinvolte. È una testimonianza concreta della responsabilità individuale: il pilota, pur in difficoltà, decide di proteggere i civili, trasformando un destino tragico in un atto di solidarietà.

Perché leggere questo libro?
- Per conoscere una pagina poco nota della Seconda guerra mondiale e il ruolo del territorio trentino nella Battaglia del Brennero;
- Per riflettere su come il sacrificio individuale possa avere un impatto duraturo nella memoria collettiva;
- Per apprezzare l’incontro tra rigorosa ricerca storica e passione comunitaria: dalle testimonianze di Lino Nicolussi all’impegno dell’Associazione Benàch;
- Per sentire, tra le pagine, la presenza viva di quelle montagne, i sussurri dei sopravvissuti e l’eco di un evento che ancora oggi richiama il rispetto verso chi scelse di non colpire i civili.

“La storia del ‘Maybe’” è un libro scritto con cura, sentimenti ed equilibrio, pensato per chi ama la storia militare e per chi crede che anche nei momenti più bui possano nascere gesti luminosi. Un’opera che ricolloca un evento tragico nel tessuto umano e civile della valle, rendendo la memoria un bene comune.

 

TITOLO: Quanta storia dietro un quadro: l'artista Andreas Roth e gli imprenditori Carl e Ida Czerny al tempo del Kurort ad Arco

AUTORE: di Giacomo Zanetti

COLLOCAZIONE: BS 945.385 ZAN 2

“Quanta storia dietro un quadro” non è solo un libro d’arte: è una finestra sul tempo in cui arte e imprenditoria si incontrarono ad Arco, trasformando una cittadina gardesana in un luminoso Kurort mitteleuropeo. Giacomo Zanetti ricostruisce la vita e le opere del pittore Andreas Roth, inserendole nel contesto di sviluppo urbanistico, sociale e commerciale promosso da imprenditori locali come Carl e Ida Czerny tra fine Ottocento e primo Novecento.
Con sensibilità narrativa e rigore d’indagine, il testo mostra come:
- Andreas Roth, artista tedesco ma residente per oltre un decennio nella zona del Garda, dipinga paesaggi e scorci urbani di Arco ispirati ai toni post-impressionisti, offrendo un’immagine raffinata del Kurort e della sua “luce del nord”;
- Carl e Ida Czerny, imprenditori dell’alta borghesia arcense, supportino la trasformazione di Arco in luogo di soggiorno e cura, promuovendo infrastrutture, ville e cultura in sinergia con il crescente turismo d’élite;
- Il dipinto al centro del racconto diventa un simbolo: non solo dell’occhio sensibile di Roth, ma del progetto collettivo che combinò estetica, volontà imprenditoriale e promozione del territorio in chiave sanatoriale e turistica;
- Non è un saggio accademico astratto: è una cronaca emotiva e precisa di come un quadro possa raccontare una generazione di innovatori, un paesaggio che cambiava, e una visione di futuro incarnata nella luce mediterranea dell’Alto Garda.

Perché leggere questo libro?
- Per scoprire come un artista straniero interpretò con modernità il paesaggio gardesano ormai destinato a diventare Kurort;
- Per comprendere il ruolo dei Czerny nel promuovere Arco come meta d’élite, tra clima salutare, arte e ospitalità;
- Per esplorare un capitolo poco noto della storia locale, dove creatività e industria fertile fecero crescere una comunità;
- Per apprezzare come un quadro, e la sua genesi, possano incarnare la memoria collettiva di un’epoca trasformativa.

“Quanta storia dietro un quadro” è un libro attentamente curato, nato dall’incontro tra arte, storia, economia e paesaggio. Ideale per chi ama l’arte figurativa, la storia territoriale e le storie di vite che plasmano un luogo. Un invito a guardare oltre il pennello, alla scoperta di Arco come lo scoprì Roth… e come lo costruirono anche Carl e Ida Czerny.

 

NARRATIVA:

TITOLO: L'avvocato del diavolo: racconti dell'orrore

AUTORE: Boris Akunin; a cura di Paolo Nori; traduzione di Erin Beretta; illustrazioni di Sergej Elkin

COLLOCAZIONE: N AKU 2

“L’avvocato del diavolo” non è solo un racconto breve: è un’oscura e satirica speculazione politica che mette in scena il potere, la propaganda, e il crudo inganno dietro una rivoluzione apparentemente liberatrice. Boris Akunin ci trasporta in un futuro distopico russo, subito dopo la caduta del cosiddetto Leader Nazionale — figura chiara evocazione di Putin — e l’ascesa di un nuovo regime democratico guidato dallo slogan “Onore e Onestà”?.
Con ironia feroce e stile visionario, Nori introduce il testo ricordando che Akunin immagina un paese che si rinnova dopo decenni di dominio monocratico, solo per scoprire presto che la libertà promessa è solo un miraggio. Le illustrazioni di Sergej Elkin aggiungono un tocco grottescamente ironico: volti deformati, ambienti claustrofobici, processi surreali che sembrano satira visiva tanto quanto letteraria.
Il protagonista, Boris Turgencikov — scrittore dissidente rientrato dall’esilio — viene coinvolto in un processo simbolico: deve difendere il vicesegretario del vecchio regime, trasformato in capro espiatorio. Ma la verità emerge presto: la nuova leadership replica gli stessi meccanismi di manipolazione del potere passato.
Alla fine, Turgencikov intuisce che il cambiamento era solo illusione, un nuovo teatrino orchestrato per rassicurare l’Occidente e riprendere il controllo interno?.

Perché leggere questo racconto?
- Per vivere una satira politica europea/intellettuale dove il grottesco e la riflessione si fondono;
- Per comprendere come Akunin rappresenti il potere che muta forma ma non sostanza;
- Per riflettere sul paradosso di una rivoluzione che assomiglia troppo al regime che vorrebbe superare;
- Per apprezzare il lavoro di traduzione (Erin Beretta e co.), l’editoria curata da Paolo Nori e le immagini inquietanti di Elkin, che fanno di questo racconto anche un’opera visiva.

“L’avvocato del diavolo” è un testo breve ma denso?. Una lettura affilata e inquietante, pensata per chi osserva il potere non come un cubo monocromo, ma come un ingranaggio che cambia forma e continua ad opprimere.

 

TITOLO: Eravamo come fratelli

AUTORE: Daniel Schulz ; traduzione di Federico Scarpin

COLLOCAZIONE: N SCHU 1

“Eravamo come fratelli” non è solo un romanzo: è il racconto crudo e necessario di una generazione cresciuta tra le macerie della DDR. Daniel Schulz ci guida nei sobborghi dell’Est tedesco, dove l’infanzia svanisce in fretta, sostituita da rabbia, frustrazione e violenza. I protagonisti sono ragazzi come tanti, che diventano neonazisti quasi senza accorgersene. Non per ideologia, ma per vuoto. Per appartenenza.
Con uno stile secco e lucido, Schulz non giudica: osserva. Racconta un tempo in cui l’odio si infiltra tra le case popolari, nei giochi, nelle scuole. E ci chiede, senza retorica: da dove nasce davvero l’estremismo?

Perché leggere questo romanzo?
- Per capire cosa accade quando un’intera società viene lasciata senza futuro;
- Per vedere come la violenza non nasce per caso, ma cresce nel silenzio;
- Perché è una storia tedesca, ma parla anche dell’Europa di oggi.

“Eravamo come fratelli” è un romanzo potente e inquieto. Un grido sommesso che ci costringe ad ascoltare.

 

GRAPHIC NOVEL / FUMETTI:

TITOLO: Chi ha paura di Baba Yaga?

AUTORE: Crepax

COLLOCAZIONE: NC CRE 1

“Chi ha paura di Baba Yaga?” non è solo un fumetto: è un incubo elegante e perturbante, dove erotismo, sogno e tensione psicologica si intrecciano attorno alla figura magnetica della strega Baba Yaga e alla sua nemesi, la celebre fotografa Valentina.
Con uno stile grafico visionario e compositivo unico, Crepax sperimenta layout mai convenzionali, alternando vignette di dimensioni diverse per trasmettere stati d’animo, sogni e paure profonde.
In un breve prologo, Valentina viene manipolata da Baba Yaga con una bambola inquietante — Annette — innescando paranoia, visioni distorte e senso di colpa crescente.

Perché leggere questo fumetto?
- Per ritrovare Valentina al suo apice narrativo, in una delle sue storie più mature e rappresentative;
- Per assaporare l’incontro tra sensualità onirica, mistero e critica sociale attraverso tavole potenti e visionarie;
- Per scoprire un Crepax in forma sublime, in un ciclo narrativo entrato nell’immaginario del fumetto italiano e internazionale. 

“Chi ha paura di Baba Yaga?” è una lettura breve, ma lascia un segno duraturo nel fumetto d’autore. Ideale per chi cerca stile, sospensione tra sogno e incubo, e il fascino oscuro di una rivisitazione moderna del mito russo.

 

NARRATIVA GIALLA:

TITOLO: Fatal intrusion

AUTORI: Jeffery Deaver & Isabella Maldonado; traduzione di Federica Garlaschelli

COLLOCAZIONE: NG DEAV 49

“Fatal Intrusion” non è solo un thriller: è una corsa contro il tempo nelle strade della California del Sud, tra cospirazioni digitali e un killer che sfida ogni schema. Jeffery Deaver, con l’esperienza sul campo della ex-agente FBI Isabella Maldonado, confeziona un’indagine serrata in cui l’istinto collude con l’alta tecnologia per affrontare un assassino impossibile da catturare. Nei panni tradotti da Federica Garlaschelli, il testo italiano mantiene vigore e intensità.
Carmen Sanchez è un’agente FBI dedita alle regole e al dovere. Ma quando sua sorella viene aggredita e riesce a salvarsi solo per miracolo, afferra che il suo avversario non è un criminale qualunque: è un piano, un fantasma con tatuaggio a forma di ragno, che lascia solo sangue e silenzio.
In preda alla disperazione, si rivolge a Jake Heron, ex hacker geniale e consulente di sicurezza privata, l’unico disposto a calpestare le regole per trattare con quell’orrore digitale.
La narrazione si sviluppa in un arco di 72?ore, dove Sanchez e Heron muovono mosse contro una mente calcolatrice soprannominata Spider. Il ritmo è cinematografico: inseguimenti, sparatorie, manipolazioni informatiche e fughe frenetiche sullo sfondo del dark web, delle reti oscure e dei complotti cibernetici intesi a destabilizzare la società.

Perché leggere questo thriller?
- Perché unisce l’efficacia narrativa di Deaver e la conoscenza operativa dell’FBI di Maldonado;
- Perché racconta il conflitto tra legalità e pragmatismo, tra una investigazione normata e una corsa senza freni;
- Perché mette in scena il moderno terrorismo digitale: hacker, dark web, manipolazione di dati e opinioni;
- Perché coinvolge sul piano emotivo, con personaggi credibili e un nemico tanto sfuggente quanto ossessivo. 

“Fatal Intrusion” è il primo volume della nuova serie Sanchez & Heron. Una lettura ad alto tasso di tensione, perfetta se cerchi azione, originalità tecnica e un senso autentico del pericolo che abita tra gli schermi. Sì, è un thriller; ma è anche specchio di un mondo che sta franando tra frammenti di verità e omissioni letali.

 

POESIA:

TITOLO: Fiori Fioriti

AUTORE: Gianni Nicolini

COLLOCAZIONE: P NIC 1

“Fiori Fioriti” non è solo un libro di versi: è un giardino interiore fiorito dal dolore, dalla memoria e dall’incontro con la fragilità della vita. In questa seconda raccolta poetica, Gianni Nicolini apre finestre su pensieri nati in un tempo segnato dalla separazione e dalla perdita, tra volontariato in hospice e la scomparsa della madre. Ogni poema è un fiore che sboccia dalla caducità, una luce che nasce nella tristezza e spinge verso un rinnovamento dell’anima.
Con parole che mantengono equilibrio tra introspezione e natura, Nicolini riflette sul gioco della vita — arrivi e partenze, legami che chiedono e donano — e scopre come il dolore possa diventare primavera, crescita, anche quando tutto sembra fermo.

Perché leggere queste poesie?
- Per concedersi brevi illuminazioni nate dal ricordo e dall’esperienza del lutto;
- Per sentire come la scrittura poetica può trasformare il dolore in leggerezza;
- Per esplorare un percorso emotivo autentico, fatto di parole semplici ma scavate nel silenzio.

“Fiori Fioriti” è una raccolta essenziale, un libro piccolo ma denso, pensato per chi cerca la poesia che nasce dal sentire quotidiano e si fa testimonianza dell’interiorità in fioritura.

TITOLO: Dialèt en zinzorla

AUTORE: Gianni Nicolini

COLLOCAZIONE: P NIC 2

“Dialèt en zinzorla” non è solo una raccolta di poesie: è un viaggio nel dialetto trentino che si fa memoria, identità e resistenza. Gianni Nicolini, già autore di “Fiori fioriti”, torna con una lingua che affonda nelle radici e si fa canto di un presente che non vuole dimenticare. Con versi che oscillano tra il quotidiano e l’intimo, l’autore restituisce al dialetto la sua forza evocativa e affettiva, celebrando la bellezza dell’essenziale e l’urgenza di preservare la propria lingua madre.

Perché leggere queste poesie dialettali?
- Per riscoprire la forza evocativa del dialetto trentino;
- Per esplorare una scrittura che celebra la memoria e l’identità;
- Per apprezzare la poesia come strumento di resistenza culturale.

“Dialèt en zinzorla” è una lettura breve ma intensa, ideale per chi cerca una poesia che parla al cuore e alla memoria.

 

FILM:

TITOLO: Loving Vincent

AUTRICE: un film di Dorotea Kobiela

COLLOCAZIONE: V 3072 (DVD)

“Loving Vincent” non è solo un film: è un’opera d’arte vivente. È il primo lungometraggio interamente dipinto su tela, con oltre 65.000 fotogrammi realizzati a mano da 125 artisti in stile van Gogh. Ogni scena è una tela che prende vita, un omaggio visivo al pittore olandese.
La trama segue Armand Roulin, figlio del postino che conosceva Vincent, incaricato di consegnare una lettera a Theo, il fratello dell’artista, dopo la sua morte. Inizia così un viaggio che svela le circostanze misteriose della morte di van Gogh, esplorando le sue ultime settimane di vita attraverso gli occhi di chi lo ha conosciuto.

Perché vedere questo film?
- Per ammirare una tecnica innovativa che fonde pittura e cinema;
- Per scoprire una narrazione che esplora la vita e la morte di van Gogh da una prospettiva unica;
- Per vivere un’esperienza visiva che celebra l’arte in modo straordinario.

“Loving Vincent” è un film che trascende il concetto tradizionale di animazione, offrendo un tributo emozionante e visivamente sbalorditivo a uno dei più grandi artisti della storia.

ESTRATTO: Vincent van Gogh: "Chi sono io agli occhi della maggior parte delle persone? Un nessuno, una nullità, una persona sgradevole. Qualcuno che non ha, e mai avrà, alcuna posizione nella società. In breve, il più basso dei bassi. Beh, allora anche se tutto ciò fosse assolutamente vero, un giorno dovrò mostrare con il mio lavoro cosa ha nel cuore questo nessuno, questa nullità." 

 

TITOLO: Rapito

AUTORE: un film di Marco Bellocchio

COLLOCAZIONE: V 3073 (DVD)

“Rapito” non è solo un film: è un grido di indignazione civile. Marco Bellocchio, a 83 anni, dirige un’opera potente e storicamente accurata, liberamente ispirata al libro “Il caso Mortara” di Daniele Scalise. La storia racconta del piccolo Edgardo Mortara, un bambino ebreo di Bologna sottratto alla sua famiglia nel 1858 dalla polizia papalina per ordine di Papa Pio IX, con l'accusa di essere stato battezzato da una balia cattolica. Il film esplora le lotte dei genitori per riavere il loro figlio e le implicazioni morali e politiche del potere temporale della Chiesa. 

Perché vedere questo film?
- Per la regia incisiva di Bellocchio, che mescola dramma storico e critica sociale;
- Per una ricostruzione storica dettagliata e una sceneggiatura profonda;
- Per riflettere su temi di potere, fede e identità.

“Rapito” è un film che trascende il genere storico, offrendo una riflessione intensa su temi universali e attuali.

ESTRATTO: Edgardo: "Mi taglieranno la testa?" — Questa domanda riflette la paura e l'innocenza del bambino di fronte all'autorità papale. 

 

FILM PER RAGAZZI E BAMBINI:

TITOLO: Spider-Man: across the Spider-Verse

AUTORE: un film di Kemp Powers

COLLOCAZIONE: V 3075 (DVD)

“Spider-Man: Across the Spider-Verse” non è solo un film d’animazione: è una rivoluzione visiva e narrativa. Diretto da Joaquim Dos Santos, Kemp Powers e Justin K. Thompson, il film espande l’universo di Spider-Man introducendo nuove dimensioni e varianti del celebre eroe. Con una trama che esplora la lotta di Miles Morales per definire la propria identità e il suo ruolo come Spider-Man, il film affronta temi di responsabilità, sacrificio e appartenenza. La pellicola è acclamata per la sua innovativa tecnica di animazione e la profondità emotiva della storia. 

Perché vedere questo cartone animato?
- Per l'innovativa tecnica di animazione che fonde stili diversi in un'esperienza visiva unica;
- Per una trama che esplora temi universali attraverso il prisma del multiverso;
- Per l'evoluzione dei personaggi, in particolare di Miles Morales, che affronta sfide personali ed eroiche;
- Per l'introduzione di nuovi personaggi e universi che arricchiscono l'epopea di Spider-Man.

“Spider-Man: Across the Spider-Verse” è un film che trascende i confini del genere, offrendo un'esperienza cinematografica che celebra l'eroismo, la diversità e l'identità. Un must per gli appassionati di Spider-Man e per chi cerca storie che ispirano e intrattengono.

ESTRATTO: Il ritorno di Gwen a casa:
Dopo aver affrontato le difficoltà, Gwen si riconcilia con suo padre, George Stacy, in una scena toccante che esplora il tema del perdono e della famiglia.

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