In questa rubrica vi consiglieremo alcuni libri tra le novità del 2025, da "gustarvi" per questa afosa estate.
Sotto l'ombrellone, fuori all'aperto o all'interno di un locale con l'aria condizionata, ogni luogo è buono per leggersi un bel libro!
Iniziamo con un libro per bambini, per poi passare a 3 libri per ragazzi ed infine per adulti o un pubblico maturo suddivisi in: narrativa (7), saggistica (8), narrativa di genere (2), narrativa gialla (2), graphic novel (1), poesia (1), narrativa d'esperienza (1), narrativa del territorio Trentino (2), narrativa fantasy (1) e film (4).
BAMBINI:
TITOLO: Toc toc
AUTRICE: Réka Király
COLLOCAZIONE: RPR 943

“Toc Toc” è un albo illustrato pensato per bambini dai 2 ai 3 anni, che stimola il riconoscimento delle forme e sviluppa l'intelligenza visiva attraverso un gioco narrativo semplice e coinvolgente.
La storia inizia con una casetta rossa vuota: “Toc Toc, chi vive qui? Nessuno, la casetta rossa è vuota.” Uno dopo l’altro, gli animali della foresta entrano nella casa, ciascuno aggiungendo un elemento che modifica la forma della casetta. Il racconto si sviluppa in un crescendo di sorprese e curiosità, fino a quando la casetta non è più solo piena… molto di più! Il finale lascia spazio alla fantasia dei piccoli lettori, invitandoli a immaginare cosa accadrà dopo.
Le illustrazioni di Réka Király, caratterizzate da colori vivaci e forme semplici, accompagnano la narrazione, rendendo il libro un ottimo strumento per sviluppare il senso dell'immagine e delle forme nei bambini.
Perché far leggere e scoprire “Toc Toc”?
- Per stimolare l'intelligenza visiva: il libro aiuta i bambini a riconoscere e comprendere le forme in modo giocoso;
- Per sviluppare la curiosità: la ripetizione e la sorpresa mantengono alta l'attenzione dei piccoli lettori;
- Per apprezzare le illustrazioni: i colori vivaci e le forme semplici catturano l'immaginazione dei bambini.
“Toc Toc” è una lettura ideale per introdurre i più piccoli al mondo delle forme e dei colori, offrendo un'esperienza interattiva che stimola la loro curiosità e creatività.

LIBRI PER RAGAZZI (dai 7 ai 12 anni):
TITOLO: Trento : un viaggio tra le mura del centro storico e curiosità mai svelate : guida turistica per bambini dagli 8 ai 12 anni
AUTRICE: Greta Boldacchini
COLLOCAZIONE: R 914.538 BOL 1

“Trento: un viaggio tra le mura del centro storico e curiosità mai svelate” è una guida pensata per bambini dagli 8 ai 12 anni, narrata da due buffi personaggi immaginari, Trudo e Tommolo. L’obiettivo non è solo conoscere Trento, ma vivere la città attraverso avventure, leggende e assaggi, come un viaggio multisensoriale tra storia, scienza e gusto.
Il libro è suddiviso in tre percorsi distinti ma interconnessi:
1) Il percorso storico “Indietro nel tempo” conduce i piccoli lettori tra mura, torri e palazzi medievali e rinascimentali: dal Duomo e Piazza Duomo, con le sue case affrescate e misteri del passato, al Castello del Buonconsiglio e le sue torri cariche di affreschi stagionali;
2) Il percorso del gusto “Un boccone qui e uno lì” invita a scoprire botteghe e ristoranti storici, con proposte studiate per i bambini, per riconoscere il valore dei sapori tipici trentini direttamente “con il naso e con la pancia”;
3) Il percorso scientifico “Scienziamo al museo” trasforma il MUSE in tappa obbligata: dinosauri, serra tropicale, laboratori e area sensoriale diventano avventure pratiche, ideali per esploratori in erba.
Il testo è scritto in modo chiaro e giocoso, con un linguaggio adatto ai ragazzi, ma sempre curioso e vivace. Le illustrazioni accompagnano le descrizioni, rendendo l’esperienza più concreta e visiva. Da ogni pagina affiorano storie locali, leggende – come quella del Diavolo che costruì un palazzo in una notte – e curiosità che rendono Trento un protagonista da scoprire.
Perché leggere questa guida?
- Un’esperienza immersiva: non una semplice passeggiata, ma un viaggio “a tappe” attraverso tempo, sapori e scienza;
- Un approccio educativo multidisciplinare: storia, geografia, enogastronomia e scienza si incontrano in una narrazione unitaria e divertente;
- Un modo nuovo di vedere la città: Trento non è solo monumenti, ma un luogo di scoperte, piccoli miracoli nascosti e stimoli sensoriali;
- Perfetta per famiglie e scolaresche: facile da usare, interattiva, con spunti per attività ed esplorazioni reali.
“Trento: un viaggio tra le mura del centro storico e curiosità mai svelate” è una guida “esperienziale” per giovani esploratori: con Trudo e Tommolo come compagni, i bambini potranno toccare, assaggiare, immaginare e meravigliarsi della loro città. Se cerchi un percorso che unisca avventura, scoperta e apprendimento, è il libro giusto da sfogliare insieme.

TITOLO: Storia dei diritti delle donne
AUTRICI: testi: Clémentine V. Baron, Erika Gualandri ; traduzione di Erika Gualandri ; illustrazioni di Bruno Wennagel
COLLOCAZIONE: R 920. QUE 1

“Storia dei diritti delle donne” è un libro illustrato che racconta, in modo semplice e coinvolgente, l'evoluzione dei diritti delle donne nel corso della storia. Destinato a un pubblico giovane, il testo offre una panoramica accessibile e stimolante su un tema di grande importanza.
Le illustrazioni di Bruno Wennagel accompagnano il racconto, rendendo la lettura ancora più interessante e facilitando la comprensione dei concetti trattati.
Perché leggere “Storia dei diritti delle donne”?
- Per comprendere l'evoluzione dei diritti delle donne: il libro offre una panoramica chiara e accessibile su come i diritti delle donne si sono sviluppati nel tempo;
- Per stimolare la riflessione: la lettura invita a riflettere sull'importanza dei diritti civili e sull'impegno necessario per la loro conquista;
- Per apprezzare il valore delle illustrazioni: le immagini di Bruno Wennagel arricchiscono il testo, rendendo la lettura più coinvolgente.
“Storia dei diritti delle donne” è una lettura consigliata per chi desidera comprendere meglio l'evoluzione dei diritti delle donne e apprezzare l'importanza della loro conquista.

TITOLO: La libreria in fondo all'Oltre
AUTRICE: Amy Sparkes ; traduzione di Luigi Cojazzi
COLLOCAZIONE: RN SPAR 1

“La libreria in fondo all’Oltre” è un’avventura magica, brillante e ricca di mistero, pensata per lettori dagli 8 ai 12 anni. Emily Nove (detta Nove) e gli stravaganti abitanti della Casa—tra cui Basito il mago, Eric il troll e Cucchiaio lo scienziato—partono alla volta dell’“Oltre”, alla ricerca della Professoressa Piatto, scomparsa e legata alla madre di Nove. A ogni passo, si trovano ad affrontare prove di coraggio e ingegno, incantesimi e illusioni elaborate da creature come Ofedia l’Imprevedibile e Gazillion l’Inarrestabile.
La narrazione è vivace e umoristica: le magie combinano momenti di tensione—come trabocchetti nella libreria misteriosa o sortilegi imprevedibili—a riflessioni sulle paure di Nove, sul senso di famiglia e sull’importanza di fidarsi degli altri. La Casa, con le sue geometrie strane e i passaggi segreti, funziona come luogo metaforico: uno spazio che incute meraviglia ma nasconde insidie, proprio come le emozioni crescono dentro i personaggi.
Gli ingredienti chiave?
1) Personaggi memorabili: Nove, inizialmente cauta e diffidente, si scioglie passo dopo passo: i suoi sentimenti emergono tra le righe, tra speranza e insicurezza;
2) Prove e incantesimi: sfide narrative fatte di enigmi, magie creative e scelte coraggiose;
3) Atmosfera magica e familiare: tra allegria, mistero e tenerezza, il gruppo si compatta e cresce insieme;
4) Tono adatto ai più piccoli, senza risultare semplicistico: l’umorismo si fonde con temi importanti come il rispetto, la tolleranza e il valore delle conoscenze (libri compresi).
Perché leggere questo libro?
- Un’avventura immersiva: la lettura ti trascina dentro una libreria viva, piena di passaggi e incantesimi, dove ogni oggetto può nascondere un segreto;
- Metafora della crescita: Nove e i suoi amici affrontano prove per diventare una famiglia, scoprendo che la fiducia può trasformare la paura in speranza;
- Stile fresco e brillante: dialoghi spiritosi, situazioni imprevedibili e descrizioni che stimolano l’immaginazione;
- Un messaggio universale: conoscenza, solidarietà e rispetto sono il filo magico che lega i personaggi e illumina la storia.
“La libreria in fondo all’Oltre” è un episodio pieno di energia che continua la saga con ritmo, cuore e meraviglia. Se ami le storie dove la magia si intreccia con le emozioni, dove la scoperta avviene pagina dopo pagina e dove i libri e le biblioteche diventano luoghi vivi, questo volume della serie fa proprio al caso tuo.

NARRATIVA:
TITOLO: A Roma non ci sono le montagne : romanzo
AUTRICE: Ritanna Armeni
COLLOCAZIONE: N ARMENI 2

“A Roma non ci sono le montagne” è un romanzo storico intenso e claustrofobico che ci svela il cuore della Resistenza urbana nella Roma occupata del 1944. Nel labirinto di strade, portoni e palazzi, giovani militanti dei Gruppi di Azione Patriottica (GAP) preparano e attuano l’attentato di Via?Rasella—un gesto audace e disperato di libertà, in un contesto dove non ci sono rifugi naturali, solo la città oppressa.
La narrazione segue ogni istante prima e dopo l’esplosione: l’attesa carica di tensione — soldati nazisti che marciano cantando “Hupf mein Mädel” tra l’architettura solenne della Capitale — e poi la scelta estrema, in quei “pochi metri, in quei secondi che diventano minuti” che cambieranno la Storia.
Il contrasto tra il silenzio del mattino romano e il boato della bomba rende la città protagonista tragica, imprigionando i partigiani in un ambiente tanto bello quanto ostile.
L’ambientazione diventa spazio emotivo: non montagne che proteggono, ma portoni, cantine, fughe tra vicoli, radici di resistenza che affiorano tra pietre e case . Ritanna Armeni mette in luce i protagonisti: universitari, poeti e studenti che “leggevano Proust e Montale”, mossi da coraggio e innocenza, consapevoli però delle conseguenze tremende – le Fosse Ardeatine, una rappresaglia sanguinosa contro civili innocenti, figlia diretta di quei gesti.
Il libro intreccia descrizione storica e introspezione: emergono paure, attese, slanci idealistici. La narrazione non è apologetica, ma empatica, richiedendo al lettore una scelta personale: “da quale parte stare?”.
La scrittura limpida e rigorosa di Armeni – giornalista e scrittrice – rende visibile la brutalità del tempo e la profondità delle emozioni, senza mai scadere nel melodramma.
Perché leggere questo romanzo?
- Per un’esperienza immersiva nella Resistenza urbana: Roma diventa teatro e prigione, in un’azione che ha luogo in spazi umani, non naturali;
- Per il ritratto di giovani partigiani veri: non eroici sul trono, ma persone comuni disposte a morire per libertà e ideale;
- Per la tensione emotiva e morale: l’attentato di Via?Rasella rappresenta un bivio tra coraggio, responsabilità e memoria collettiva;
- Per una scrittura poetica e precisa: storia, cronaca, introspezione si intrecciano senza retorica, richiamando l’anima della città e delle persone.
“A Roma non ci sono le montagne” è un romanzo breve ma potente, un viaggio dentro le vie di una città che resiste. Se cerchi un libro che mescoli tensione storica, emozione umana e riflessione civile, questo è per te.

TITOLO: Il fiore delle illusioni
AUTORE: Giuseppe Catozzella
COLLOCAZIONE: N CATOZ 5

Il romanzo è un intenso viaggio di formazione attraverso due Italie — il Nord industriale e il Sud rurale — incarnate nel protagonista Francesco, figlio di genitori meridionali emigrati a Milano. Ogni anno trascorre dieci mesi nella periferia milanese, immerso tra palazzoni e il peso del pregiudizio verso i “terroni”, finché l’estate lo riporta in Basilicata, a Monte?Aspro, dove trova libertà autentica, tra la nonna Luisa, guaritrice del paese, e suo cugino Luciano, simbolo delle radici e della complicità col territorio rurale.
In Basilicata, Francesco scopre un legame profondo con la natura: mungere vacche, pascolare pecore, sfrecciare con la Vespa sui calanchi, vivere un’esistenza scandita dal vento e dall’odore del fieno. Qui, rispetto a Milano, si sente vivo, connesso e partecipe — una dimensione intimamente reale, lontana dalle costrizioni cittadine.
A Milano, invece, Francesco si scontra con un’altra realtà: un duplice omicidio di mafia scuote la sua vita, lo costringe a fare i conti con il dolore e la violenza, fa emergere un padre che considera i sogni “illusioni” e gli rivela la complessità della realtà urbana.
Due figure cambiano profondamente la sua visione del mondo: Luciano, con la sua scelta di restare, apparentemente peculiare ma guidata da una coerenza radicata, e un professore-poeta che, in città, gli insegna a guardare dentro di sé e gli infonde la convinzione che la scrittura possa ricomporre la frattura tra Nord e Sud.
Il romanzo esplora in parallelo la crescita di due cugini: Francesco, che aspira a diventare scrittore e si spinge fino in Australia per ritrovarsi; e Luciano, ancorato alla terra ma carico di segreti, persino sospettato di portare malocchio, la cui sorte tragica mette in luce la durezza dell’esistenza lucana e la fragilità dei legami.
La narrazione procede tra contrasti netti — città e campagna, sogno e realtà, famiglia e individualità — senza indulgere alla nostalgia. Francesco, in conflitto tra le aspettative del padre e il richiamo della propria voce, capisce che “vivere a metà non è vivere”.
Perché vale la pena leggerlo?
- È un romanzo di formazione poetico e sociale: intreccia la storia personale di Francesco con la memoria collettiva di un’Italia divisa tra emigrazione e legame con il territorio;
- Si mette a confronto il dualismo Nord-Sud reso con autenticità emotiva, mostrando le tensioni e le ricchezze di entrambe le realtà;
- Sono presenti figure indimenticabili: Luciano, enigmatico e tragico; la nonna “rimediante”; il padre imprenditore e la compagna australiana Ella – tutti contribuiscono al percorso di crescita e consapevolezza del protagonista;
- La scrittura nitida e coinvolgente, è capace di descrivere paesaggi e stati d’animo senza sentimentalismi, ma con profondità e lucidità.

TITOLO: La magia dei momenti no
AUTRICE: Alison Espach ; traduzione di Benedetta Gallo
COLLOCAZIONE: N ESP 2

"La magia dei momenti no" è un romanzo agrodolce e sorprendente che racconta la storia di Phoebe, una donna che ha toccato il fondo. Reduce da un divorzio, senza più motivazioni né desideri, si rifugia in un hotel di lusso con l’intenzione di porre fine alla propria vita. Ma il caso — o la vita stessa — interviene: per un equivoco, Phoebe viene scambiata per una damigella d'onore e coinvolta nei preparativi di un sontuoso matrimonio.
Da questo punto in avanti, il romanzo si muove in bilico tra tragedia e commedia, realtà e surrealtà. Phoebe entra in un mondo fatto di champagne, abiti costosi, rituali sociali, ma anche ipocrisie, silenzi e segreti di famiglia. Eppure, più che spettatrice, diventa lentamente catalizzatrice di verità, un elemento dissonante e rivelatore che costringe gli altri — e sé stessa — a confrontarsi con le proprie ferite.
Espach costruisce una narrazione piena di dialoghi brillanti, ironici, taglienti, dove la protagonista, pur venendo da un vuoto emotivo profondo, riesce ad aprirsi alla possibilità del cambiamento. Il matrimonio, con tutta la sua apparenza e teatralità, diventa uno specchio deformante dell’esistenza: tra prove, attese e piccoli drammi, Phoebe scopre che anche i “momenti no” — quelli che la società ci insegna a evitare — possono contenere una forma di magia, di verità, di vita inaspettata.
Un romanzo che mette in discussione l’idea di successo, di felicità, e soprattutto quella di "momento giusto". Perché, come suggerisce il titolo, la vita spesso accade nei momenti sbagliati. Ed è proprio lì che può risplendere qualcosa di vero.
Perché leggere questo romanzo?
- Per la sua forza disarmante: il romanzo affronta il dolore, la depressione e la disillusione senza retorica, ma con una leggerezza autentica e mai superficiale;
- Per l’atmosfera paradossale: come nei film dove il comico si mescola al tragico, qui il contesto scintillante di un matrimonio fa da sfondo a un intenso percorso interiore;
- Per la riflessione sulla rinascita: Espach ci ricorda che anche chi ha smesso di credere nella felicità può, per caso o per scelta, ritrovarsi a sorridere di nuovo;
- Per la scrittura vivace e acuta: tra sarcasmo e tenerezza, Phoebe diventa una voce fuori dal coro che molti riconosceranno come propria.

TITOLO: Il regista
AUTORE: Daniel Kehlmann ; traduzione di Monica Pesetti
COLLOCAZIONE: N KEH 1

Ambientato tra Stati Uniti ed Europa negli anni Trenta-Quaranta, il romanzo racconta la vita del celebre regista austriaco Georg Wilhelm Pabst, innovatore del cinema espressionista tedesco e scopritore di Greta Garbo e Louise Brooks.
Con l’ascesa del nazismo nel 1933, Pabst lascia la Francia dove lavora e si trasferisce a Los?Angeles, sperando di ricostruire la carriera. Ma Hollywood, con il suo studio-system, lo opprime: dopo un gigantesco fiasco cinematografico, decide di tornare in Europa.
Durante una visita alla madre in Austria, ormai inglobata nel Reich, scoppia la guerra e Pabst resta bloccato nel Terzo Reich. Qui dovrà fare i conti con il regime: riceve pressioni da Joseph Goebbels, ministro della propaganda, che vuole sfruttare il suo genio, ma per farlo pretende obbedienza politica.
Kehlmann costruisce la narrazione in modo cinematografico e metaforico, alternando realtà e finzione. Introduce personaggi come Franz?Wilzek, assistente immaginario di Pabst, e l’incompiuto film “The Molander Case”, che diventa metafora delle ambiguità e contraddizioni artistiche in epoca totalitaria.
Il romanzo esplora la tensione tra arte e potere: Pabst si convince che i suoi film, con codici sottili, possano assurdamente criticare il regime pur restando al suo servizio. Tuttavia, la pressione cresce, e la sua famiglia (la moglie Trude e i figli) soffre sotto la censura e la paura: uno dei figli è coinvolto in situazioni pericolose e la moglie sprofonda nell’alcol per resistere alla vita sotto il nazismo.
Handicap narrativo e drammatico si intrecciano in una claustrofobia crescente, mentre Kehlmann mette a nudo la “naturalezza” con cui molti artisti si adattano o si complichi nella barbarie. Il romanzo termina con una sessione di riprese a Praga, riscoprendo il film interrotto, ma solleva la domanda: può davvero l’arte sopravvivere al potere senza tradire se stessa?
Perché questo libro merita attenzione?
- Si ritrova la ricerca metanarrativa e storica: Kehlmann non si limita a biografare; sospende la narrazione tra verità e invenzione, esplorando la zona grigia tra realtà storica e finzione letteraria;
- È presente una riflessione morale sull’arte: analizza fino a che punto un artista può adattarsi a un potere autoritario senza perdere la propria integrità;
- L’atmosfera cinematografica: la prosa evoca set, luci, suoni e tensioni, acquistando ritmo e intensità quasi visiva;
- Infine c’è dell’attualità inquietante: benché il contesto sia storico, il libro pone interrogativi sul rapporto tra creatività e compromesso politico, legati a dinamiche ancora contemporanee.

TITOLO: La vita a volte capita
AUTORE: Lorenzo Marone
COLLOCAZIONE: N MARO 11

"La vita a volte capita" di Lorenzo Marone è un romanzo che indaga le pieghe imprevedibili dell’esistenza, attraverso la storia di Leo, un uomo solitario e disilluso, che ha scelto di allontanarsi da tutto e tutti, rifugiandosi in un piccolo monolocale napoletano e in una vita fatta di poche abitudini e molta distanza emotiva. Lontano da legami e affetti, Leo vive come se la vita non lo riguardasse più davvero.
Tuttavia, l’incontro improvviso con Luna, una ragazzina anticonvenzionale e piena di vitalità, stravolge lentamente il suo equilibrio statico. Tra i due nasce un rapporto inatteso e tenero, un legame che costringe Leo a fare i conti con il suo passato, con il dolore e con le scelte non fatte, ma anche a riscoprire il valore dell’empatia e della presenza umana.
Il romanzo alterna introspezione e dialogo, realtà e simbolismo: Leo diventa metafora di chi, schiacciato dalle ferite della vita, si chiude in se stesso, mentre Luna rappresenta la forza dirompente dell’imprevedibile, la possibilità di cambiare, anche quando tutto sembra perduto. In questo modo, la narrazione si fa esistenziale e umanissima, mettendo a nudo le fragilità e le contraddizioni del vivere.
Marone riflette sull’importanza dei legami, sul tempo che passa, sulla capacità di lasciarsi sorprendere — anche quando si è convinti di aver chiuso con il mondo. Con una scrittura intima, ironica e delicata, l’autore ci porta a chiederci: possiamo davvero scegliere di vivere senza rischiare più nulla? O, a volte, la vita ci capita comunque, nonostante noi?
Perché leggere "La vita a volte capita"?
- È un romanzo sull’umano: tocca corde profonde, senza retorica, mostrando che anche la solitudine più ostinata può cedere all’affetto inatteso;
- Mescola malinconia e tenerezza: come nel testo di Kehlmann, anche qui c'è una tensione sottile tra perdita e possibilità, tra resa e riscatto;
- Usa il quotidiano come lente esistenziale: Napoli, i silenzi di Leo, i gesti minimi diventano scenari dove si interrogano grandi temi;
- Parla di oggi, senza urlare: senza ambientazioni storiche, ma con una forte risonanza contemporanea, racconta la difficoltà di vivere nel proprio tempo con coraggio e autenticità.

TITOLO: Racconti scritti da donne nude
AUTORE: Stefano Rapone
COLLOCAZIONE: N RAPO 1

“Racconti scritti da donne nude” di Stefano Rapone è una raccolta di racconti brevi in bilico tra comicità surreale e critica sociale, ideata dall’autore noto per la sua stand-up comedy e i suoi sketch al “Gialappa’s Show”.
Ogni racconto parte da una situazione apparentemente ordinaria, per poi “deflagrare” in sviluppi imprevedibili e ironicamente assurdi, capaci di provocare risate e, allo stesso tempo, un senso di straniamento.
I protagonisti sono figure paradossali: scienziati eccentrici, amanti follemente appassionati, “feti zombie”, fascisti gentili, Madonne in carriera e situazioni teologiche bizzarre (come scuole interplanetarie per la Madonna).
Rapone adotta uno stile asciutto, quasi minimalista, utilizzando il contrasto tra una narrazione sobria e fatti assurdi per scuotere le consuete aspettative del lettore.
Nel libro non manca una vena metaletteraria e provocatoria: l’autore usa introduzioni e intermezzi per candidare sé stesso ai grandi premi letterari italiani (Strega, Campiello, Bancarella), in uno stile ironico e auto-celebrativo che sfida il cerimoniale culturale.
Questo è parte integrante dell’umorismo “sornione” che permea il volume, esercitandosi con sottile critica sul mondo mediatico e sugli stereotipi di genere .
Lo stile narrativo privilegia pause, toni pacati e un ritmo quasi stand-up: è come se la pagina fosse un palco su cui Rapone smonta e rimonta le situazioni, facendo leva su tempi comici e inattese virate funamboliche.
Perché leggere “Racconti scritti da donne nude”?
- Per ridere con la testa, non solo con la pancia: l’umorismo qui è surreale, costruito su contrasti tra serietà apparente e assurdità totale;
- Per apprezzare l’irriverenza meta-letteraria: le campagne auto-candidature ai premi fanno ridere e riflettere, scardinando il conformismo culturale;
- Per scoprire un umorismo asciutto, diverso dalla comicità urlata: Rapone dimostra che si può far ridere anche con silenzi, pause e testo essenziale;
- Per osservare la società deformata attraverso personaggi improbabili: da Madonne ribelli a scienziati folli, emerge una critica sottile alle ipocrisie contemporanee.
“Racconti scritti da donne nude” è un esordio letterario sorprendente: un mix tra stand-up e satira narrativa, capace di far pensare ridendo — e forse anche ridere pensando. Se apprezzi il comico che smonta la realtà, alterna straniamento e riflessione, questo libro è per te.


TITOLO: La libreria Morisaki (I. I miei giorni alla libreria Morisaki; II. Una sera tra amici a Jinbocho)
AUTORE: Satoshi Yagisawa ; traduzione di Gala Maria Follaco
COLLOCAZIONE: N YAGI 1

“La libreria Morisaki” è la raccolta dei due romanzi brevi ambientati nel cuore del quartiere dei libri di Jinbocho, Tokyo, e ruota attorno alla giovane Takako e alla libreria di famiglia, un modesto negozio di letteratura moderna gestito dallo zio Satoru. Il primo volume, “I miei giorni alla libreria Morisaki”, introduce un momento di svolta nella vita di Takako: dopo la fine di una storia d’amore e una crisi esistenziale, accetta di trasferirsi nella stanza sopra la libreria e di aiutare lo zio. Qui ritrova un senso di appartenenza, scoprendo, tra dialoghi con clienti appassionati e pagine ingiallite di libri usati, il potere curativo della lettura e di una comunità accogliente.
Ne “Una sera tra amici a Jinbocho”, l’atmosfera diventa ancora più calda e conviviale. Takako, insieme allo zio Satoru e alla zia Momoko, si ritrova coinvolta in una serata tra amici nel quartiere: un’occasione per rendersi conto che la libreria non è solo scaffali e libri, ma un luogo di scambio d’affetti, confidenze e appartenenza. Qui emergono legami profondi, piccoli misteri (la donna con l’ombrello rosso) e la continua riscoperta dell’importanza delle relazioni costruite attorno ai volumi comprati, letti, regalati.
Il filo che unisce i due romanzi è la trasformazione interiore di Takako: da ragazza chiusa, ferita e insicura, a persona che riscopre se stessa grazie ai libri, ai dialoghi e al senso di accoglienza di uno spazio che diventa casa. Lo zio Satoru, con la sua eccentricità e passione, diventa il catalizzatore di un risveglio emotivo, mentre Jinbocho emerge come un personaggio di seconda mano, con le sue strade, i suoi caffè, quell’anima che riflette la sensibilità narrativa di Yagisawa.
Perché leggere la raccolta "La libreria Morisaki"?
- Perché celebra il potere dei libri: un luogo che cura, accoglie e crea legami attraverso le storie e le persone che vi gravitano intorno;
- Per l’atmosfera di Jinbocho: Tokyo si trasforma in un rifugio magico, fatto di librerie indipendenti, caffè e strade fuori dal tempo;
- Per un romanzo di crescita sottile e poetica: Takako evolve senza grandi drammi, ma con delicatezza quotidiana, rispecchiando le “comfort book” indicate da diversi lettori;
- Per la scrittura semplice ma evocativa: costruita su dialoghi naturali e descrizioni essenziali, come un invito a rallentare e accogliere il momento presente.
In sintesi, “La libreria Morisaki” è un piccolo gioiello narrativo: due volumi compatti che raccontano di rinascita, relazioni autentiche e del fascino quieto di una libreria che è anche casa. Se ami le storie intimiste, i luoghi che respirano libri e le emozioni che crescono lentamente, qui troverai un abbraccio letterario autentico e rassicurante.

SAGGISTICA:
TITOLO: Chiudi gli occhi e non pensare : per superare i disagi smetti di ragionarci sopra
AUTORE: Raffaele Morelli
COLLOCAZIONE: 158. MOR 17

"Chiudi gli occhi e non pensare" di Raffaele Morelli è un saggio che affronta in modo diretto e accessibile il tema del malessere interiore, proponendo una via alternativa alla razionalizzazione continua: smettere di pensare troppo, lasciando spazio all’inconscio e all’intuizione. Morelli invita il lettore a liberarsi dal bisogno compulsivo di capire tutto, di controllare ogni emozione, di spiegare ogni disagio. Secondo l’autore, è proprio questo atteggiamento mentale a nutrire le nostre sofferenze.
Attraverso esempi concreti e uno stile colloquiale, il libro suggerisce che la guarigione non nasce dall’analisi, ma dalla resa consapevole all’imprevisto, dal lasciar fluire le emozioni senza interferenze mentali. Morelli ci porta così a riflettere su quanto sia necessario smettere di lottare contro noi stessi, accogliendo ciò che accade come parte di un percorso di trasformazione profonda. Non c’è bisogno di "capire tutto per stare meglio", anzi: è proprio nel silenzio della mente che emergono le soluzioni più autentiche.
L’autore propone una sorta di ritorno all’istinto, all’intelligenza naturale del corpo e dell’inconscio, che sanno cosa fare quando la mente si mette da parte. Le crisi, allora, diventano occasioni di crescita, se solo impariamo a viverle senza opporre resistenza, affidandoci a quella parte di noi che sa, anche se non parla.
Con un linguaggio semplice e diretto, Morelli rompe gli schemi del pensiero psicologico tradizionale, offrendo una lettura rivoluzionaria del disagio: non un nemico da combattere, ma una voce dell’anima da ascoltare. Il suo messaggio è chiaro: smetti di pensare, e qualcosa dentro di te si rimetterà in moto da solo.
Perché leggere "Chiudi gli occhi e non pensare"?
- È un invito alla semplicità interiore: ci ricorda che la mente, spesso, non ha tutte le risposte e che il silenzio ha una sua saggezza;
- Propone una visione “liberatoria” del disagio: non come malattia, ma come occasione di rinnovamento e ascolto profondo di sé;
- È uno strumento pratico: non solo riflessioni, ma indicazioni su come iniziare a vivere in modo più spontaneo e meno controllato;
- Parla a chi si sente sopraffatto: offre un approccio non medicalizzante, ma umano e accessibile, per tornare a sé stessi con dolcezza.

TITOLO: Le atrocità di Mussolini : [i crimini di guerra rimossi dell'Italia fascista]
AUTORE: Michael Palumbo ; traduzione di Paola Tornaghi ; prefazione di Eric Gobetti ; postfazione di Ivan Serra
COLLOCAZIONE: 364.138 PAL 1

"Le atrocità di Mussolini" di Michael Palumbo è un saggio storico che riporta alla luce i crimini di guerra commessi dall’Italia fascista durante il ventennio e la Seconda guerra mondiale, rimossi per decenni dalla memoria pubblica e storiografica. Attraverso un’indagine accurata e coraggiosa, l’autore smonta il mito degli “italiani brava gente”, documentando violenze sistematiche in Libia, Etiopia, Grecia, Jugoslavia e nei Balcani.
Palumbo ricostruisce episodi drammatici e poco conosciuti – stragi, stupri di massa, deportazioni, uso di gas chimici – compiuti dall’esercito italiano e dalle milizie fasciste. Queste atrocità, ben note agli Alleati, furono però insabbiate nel secondo dopoguerra, quando la nuova logica della Guerra Fredda spinse le potenze occidentali a proteggere l’Italia e a evitare processi ai vertici militari e politici del fascismo. Ciò che emerge è un ritratto crudo e spietato dell’azione coloniale e militare italiana, e della complicità internazionale nel rimuoverne la memoria.
Il libro alterna documentazione e narrazione con uno stile incalzante, quasi investigativo, capace di coinvolgere il lettore anche nei passaggi più duri. Palumbo racconta non solo i fatti, ma anche le sue difficoltà nel reperire le fonti: archivi nascosti, veti politici, minacce editoriali. Pubblicato per la prima volta nel 1992 e subito ritirato dalle librerie italiane, il testo è stato recuperato e ripubblicato integralmente nel 2024, restituendo dignità storica a verità scomode e volutamente dimenticate.
Con questa opera, l’autore ci invita a guardare in faccia le ombre profonde del nostro passato collettivo. La storia dell’Italia fascista, troppo spesso edulcorata o ridotta a parentesi marginale, viene qui restituita nella sua interezza: non per alimentare rancori, ma per riconoscere le responsabilità e rendere giustizia alle vittime.
"Le atrocità di Mussolini" quindi, non è solo un saggio storico, è un viaggio nel rimosso italiano, un invito a non distogliere lo sguardo da ciò che è scomodo, ma indispensabile per comprendere davvero chi siamo stati – e chi vogliamo essere.
Perché leggere un libro sulle atrocità del passato?
- È un libro “necessario”: rompe decenni di silenzio su una parte fondamentale della nostra storia nazionale;
- Documenta con rigore: utilizza fonti ufficiali, archivi internazionali e testimonianze che provano i crimini rimossi;
- Interroga la memoria collettiva: ci costringe a chiederci perché certe verità siano state occultate e da chi;
- È un atto di giustizia storica: dà voce alle vittime dimenticate e invita a una riflessione civile sulla nostra identità nazionale.

TITOLO: Montessori è solo una moda se non diventi un genitore consapevole
AUTRICE: Daniela Scandurra
COLLOCAZIONE: 371.392 SCA 1

“Montessori è solo una moda se non diventi un genitore consapevole” è un saggio breve e intenso rivolto a genitori che desiderano qualcosa in più di semplici “etichette” o oggetti montessoriani: serve un cambiamento interiore, una presa di coscienza prima ancora di acquistare materiali o scaffali “educativi”.
Scandurra – pedagogista montessoriana formata con ONM, attiva in Trentino da oltre vent’anni – invita i lettori a partire da sé stessi: ad ascoltare le proprie emozioni, a lavorare sul dialogo interno e a diventare “genitori consapevoli” (non perfetti) che sanno accogliere il lato bambino rimasto dentro di loro, per poter comprendere quello dei figli.
Non basta montare un lettino a terra o comprare giochi “certificati”: serve un ambiente interiore rigenerato, fatto di silenzio, osservazione e apertura .
Il libro è diviso in capitoli tematici chiari e concreti, densi di esempi e spunti pratici:
1) Genitorialità emotiva: riconoscere e gestire le proprie emozioni per non proiettare ansie sui bambini;
2) Dialogo interiore: strumenti per mettere in luce i nostri pregiudizi educativi e cambiarli con consapevolezza;
3) Ambiente preparato: come realizzarlo davvero, a partire dalle intime dinamiche familiari e non solo dai materiali fisici.
La scrittura è diretta, sincera, giocosa ma non superficiale. Scandurra integra riferimenti a Winnicott (il “genitore sufficientemente buono”) e sottolinea che “genitore non si nasce, si diventa” .
Non è un trattato astratto, ma un invito in prima persona: «Caro genitore, cosa stai facendo per esercitare la tua consapevolezza?»
Perché leggerlo?
- Un’esperienza di crescita personale: il libro ti mette “al centro” come adulto, per farti diventare il genitore che tuo figlio davvero ha bisogno;
- Un approccio pratico e teorico insieme: spunti mentali, esempi reali, esercizi per sviluppare presenza e osservazione;
- Un promemoria contro le mode basse: attenzione agli oggetti, ai guru, ai materiali; la qualità della relazione nasce dalla mente e dal cuore;
- Per sentirsi accompagnati con leggerezza: l’autrice non giudica, ma incoraggia e offre strumenti concreti.
“Montessori è solo una moda se non diventi un genitore consapevole” parte da un presupposto forte: non serve Montessorifarsi se non ti prepari dentro. È una bussola per chi vuole un’educazione autentica, non di facciata—e chiede al genitore di guardare il proprio interno prima di progettare quello del bambino.

TITOLO: Da qui fino all'ignoto
AUTRICI: Lisa Marie Presley, Riley Keough ; traduzione di Anna Maria Foli
COLLOCAZIONE: 782.421 PRE 1

“Da qui fino all’ignoto” è un memoir intenso e postumo composto da Lisa Marie Presley, ultimato dalla figlia Riley Keough dopo la sua morte. Il racconto mette a nudo la vita di una donna tra fama, dolore e amore, tra le mura sacre di Graceland e le camere insonni di Los Angeles.
La narrazione è strutturata come un dialogo a due voci: la solida testimonianza orale di Lisa Marie — registrata poco prima della sua scomparsa — e l’eco emotiva di Riley, che inserisce riflessioni, chiarimenti e ricordi correlati.
Nel primo segmento, emergono episodi iconici: la bambina che distruggeva golf-cart nei cortili di Graceland; l’incontro tragico con la morte di Elvis, quando Lisa aveva solo nove anni; la vita da adolescente ribelle tra espulsioni e scoperte dolorose.
Si entra nel cuore del trauma familiare: la dipendenza, le relazioni fragili, fino al controverso matrimonio con Michael Jackson e la sua complessità emotiva.
Nel secondo segmento, la narrazione si fa ancora più struggente: la lotta con le dipendenze, la maternità, e il dolore incancellabile per la morte del figlio Benjamin – un trauma così lacerante che Lisa Marie mantenne il suo corpo a casa per due mesi.
Riley racconta una madre a metà tra la fragilità e la forza, una donna che ha vacillato ma non si è mai arresa, cercando verità e autenticità fino all’ultimo .
Perché leggerlo?
- Un’esperienza di verità emotiva: il memoir è una confessione sincera, senza filtri, che alterna la voce viva di Lisa Marie a quella riflessiva di Riley;
- Un ritratto di star e dolore: tra le storie glamour (Graceland, matrimoni famosi) e i retroscena traumi personali — dipendenze, relazioni sbilanciate, perdita familiare;
- Un dialogo madre-figlia: una narrazione stratificata dove Riley accompagna, protegge e rende definitiva la voce della madre;
- Un documento postumo e potente: le ultime parole di Lisa Marie, raccolte per un’eredità reale, umana, capace di farci conoscere – finalmente – la persona dietro la leggenda.
“Da qui fino all’ignoto – From Here to the Great Unknown” è molto più che un'autobiografia: è una testimonianza di fragilità, coraggio e verità, un ponte tra generazioni in cerca di senso, per chiunque voglia scoprire l’anima dietro il cognome Presley. Se cerchi un libro che mescoli fama, trauma e resilienza, questo è per te.

TITOLO: Frammenti di memoria : mia madre, mio fratello e io
AUTRICE: Whoopi Goldberg ; traduzione di Luca Bernardi
COLLOCAZIONE: 791.43 GOL 1

In questo memoir intimo e sentito, Whoopi Goldberg racconta la sua vita attraverso le figure fondamentali della sua esistenza: sua madre Emma e suo fratello Clyde. Cresciuta nelle case popolari di New York, Whoopi condivide aneddoti personali che spaziano dalle gite a Coney Island alle visite ai musei, offrendo uno spaccato autentico della sua infanzia. Il libro nasce anche dall'esigenza di rielaborare il dolore per la perdita della madre e del fratello, celebrando il lascito di una madre che, nonostante le difficoltà, ha insegnato ai suoi figli a "fiorire e risplendere".
Perché leggerlo?
- Un viaggio emozionale: la narrazione di Whoopi offre uno spunto profondo per riflettere sulla famiglia, l'amore e la resilienza;
- Uno spunto di ispirazione: la storia di una donna che ha superato le sfide della vita per diventare una delle figure più iconiche dello spettacolo;
- Un'opera autentica: un racconto sincero che permette di conoscere l'artista al di là del palcoscenico.
Se sei interessato a storie di vita autentiche, a racconti che parlano di famiglia e resilienza, questo libro è un must.

TITOLO: C'era una volta in Italia : gli anni Settanta
AUTORE: Enrico Deaglio con Ivan Carozzi
COLLOCAZIONE: 945.092 DEA 2

Il libro racconta l’Italia degli anni Settanta, un decennio di grandi contraddizioni, trasformazioni e conflitti. Tutto inizia con la strage di Piazza Fontana nel 1969, evento simbolico che chiude gli anni Sessanta e apre un periodo turbolento fatto di speranze e paure. Da un lato, il Paese è attraversato da importanti conquiste civili: la legalizzazione del divorzio e dell’aborto, la chiusura dei manicomi, l’emergere dei movimenti per i diritti delle donne e degli omosessuali. Dall’altro, la violenza politica esplode con attentati, sequestri e omicidi: è il tempo degli “anni di piombo”, delle Brigate Rosse e delle trame nere.
Accanto al terrorismo, si sviluppa una criminalità organizzata sempre più potente, con la crescita della mafia, della 'ndrangheta e della Banda della Magliana, che si intrecciano spesso con ambienti deviati dello Stato e logge massoniche come la P2. In questo contesto caotico, però, l’Italia non smette di vivere e creare: la musica, la televisione e il cinema raccontano un Paese vivo e ironico, tra Raffaella Carrà, il Tuca Tuca e i film di Fellini e di Monicelli. La cultura pop si mescola con le tensioni sociali, rendendo questo decennio indimenticabile.
Il libro restituisce il clima teso ma anche ricco di fermento dell’epoca, raccontando personaggi come Berlinguer, Pasolini, Pannella e tanti altri che hanno segnato quegli anni. L’assassinio di Aldo Moro nel 1978 segna il culmine e insieme la fine di un’illusione: l’idea che l’Italia potesse davvero cambiare attraverso la politica. Alla fine del decennio, il Paese è stanco, ferito, ma profondamente trasformato.
Perché leggere questo libro?
Perché è un viaggio coinvolgente in uno dei momenti più complessi della storia italiana, dove si combatteva per la libertà e i diritti in un clima di paura e violenza. È un racconto che unisce storia, cronaca e cultura pop, utile per comprendere le radici di molte sfide del presente. Un libro che invita a riflettere su quanto la democrazia sia fragile, e quanto vada difesa ogni giorno.

TITOLO: Ucraina, Russia e Nato in poche parole
AUTORE: Marco Travaglio
COLLOCAZIONE: 947.7 TRA 1

Il libro spiega in modo chiaro e sintetico le radici e le dinamiche del conflitto che ha sconvolto l’Ucraina da oltre un decennio. Secondo Travaglio, la guerra non è iniziata nel 2022 con l’invasione russa, bensì nel 2014 con la rivoluzione di Euromaidan e la cacciata del presidente filo-russo Yanukovich, percepita dai filorussi come un colpo di stato sostenuto da "squadroni della morte" e cecchini occidentali.
Da quel momento, l’Ucraina, storicamente “a metà” tra Russia e Occidente, intraprende una rotta filo-occidentale e avvia pratiche volte all’ingresso nella Nato.
Travaglio descrive come le cosiddette “rivoluzioni colorate” (come quella arancione del 2004 e Euromaidan) siano state manipolate da potenze straniere, in particolare dagli Stati Uniti, per allontanare l’Ucraina da Mosca.
L’espansione della Nato verso est, dal colpo d’occhio russo, viene vista come una minaccia esistenziale, malgrado l’Occidente sottolinei che questa adesione sarebbe una scelta sovrana dell’Ucraina.
Il volume segue la cronologia del conflitto: dalla firma, ma mancata applicazione, degli accordi di Minsk (2014–2015), fino all’invasione russa del 24 febbraio 2022.
Travaglio sostiene che a Istanbul, alcune settimane dopo l’inizio della guerra, Mosca e Kiev fossero vicine a un accordo di pace che avrebbe escluso l’ingresso dell’Ucraina nella Nato, ma che questo fu poi sabotato da potenze occidentali, in particolare dal premier britannico Boris Johnson e dagli Stati Uniti.
I negoziati successivi (inclusi quelli sostenuti da Papa Francesco e Xi Jinping) sono stati bloccati, secondo Travaglio, da una Nato che puntava alla "vittoria" a discapito delle vite e della pace.
Critica duramente l’UE, definita come composta da “scemi di guerra” più preoccupati di “salvarsi la faccia” che di salvare vite umane.
Web sources esterni sottolineano l’impostazione cruda e cronologica del libro, che include un glossario giornalistico e una dettagliata bibliografia finale . Una recensione parla di “lezione etica di giornalismo”, poiché Travaglio cerca una narrazione non manichea.
Perché leggere questo crudo libro?
Offre una visione d’insieme chiara, collegando la guerra attuale alla storia recente dell’Ucraina e alle scelte geopolitiche occidentali.
È una critica impietosa dei retroscena delle relazioni tra Nato, UE, USA e Russia, offrendo una lettura alternativa ai media mainstream.
Propone riflessioni essenziali sulla pace mancata e sulle responsabilità dei protagonisti geopolitici.
Aiuta a capire che il conflitto non è solo tra Ucraina e Russia, ma anche tra Russia e Alleanza Atlantica.

TITOLO: Brevissima storia del conflitto tra Israele e Palestina : dal 1882 a oggi
AUTORE: Ilan Pappé ; traduzione di Valentina Nicolì
COLLOCAZIONE: 956.9405 PAP 1

Il libro di Ilan Pappé offre una sintesi chiara e diretta del lungo e complesso conflitto israelo-palestinese, raccontandolo dal punto di vista storico e critico. Secondo l’autore, la radice del conflitto non è il 1948 o il 1967, ma va cercata nel 1882, anno dell’inizio della colonizzazione sionista della Palestina ottomana. Già allora, i primi coloni ebrei europei iniziarono ad acquistare terre, ponendo le basi per una tensione crescente tra le comunità ebraiche e arabe locali.
Durante il Mandato britannico, la Dichiarazione Balfour del 1917 – che prometteva un "focolare nazionale ebraico" in Palestina – aggravò il conflitto, creando aspettative nel movimento sionista e frustrazione tra i palestinesi. Pappé sottolinea come la comunità palestinese subisse una continua marginalizzazione, fino a quella che l’autore definisce “Nakba” (catastrofe): l’espulsione forzata di circa 750.000 palestinesi nel 1948 con la creazione dello Stato di Israele. Per Pappé, questo evento costituisce il “peccato originale” del conflitto, una vera e propria pulizia etnica sistematica.
Negli anni successivi, il conflitto si è aggravato con guerre tra Israele e gli Stati arabi (1948, 1967, 1973), l’occupazione israeliana della Cisgiordania, di Gerusalemme Est e della Striscia di Gaza, e la costruzione di insediamenti nei territori occupati. Le due Intifada (1987–1993 e 2000–2005) rappresentano l’espressione della resistenza palestinese, spesso repressa con forza. Gli Accordi di Oslo, invece, vengono letti da Pappé come un’occasione mancata: una pace apparente che non ha scalfito realmente la logica dell’occupazione.
Il libro arriva fino agli eventi più recenti, compreso l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e la conseguente reazione israeliana. Pappé interpreta questi sviluppi non come un’escalation improvvisa, ma come il risultato di decenni di blocco, colonizzazione e negazione dei diritti palestinesi. L’autore descrive Gaza come una “prigione a cielo aperto”, teatro di gravi violazioni dei diritti umani e soggetta a quella che definisce una forma di apartheid.
Perché questo libro è importante?
Perché offre una chiave di lettura storica che mette in discussione le narrazioni dominanti, proponendo un’analisi lucida e documentata di un conflitto ancora aperto. Pappé invita a guardare alle cause profonde della violenza, mostrando come l’ingiustizia storica, più che l’incompatibilità tra religioni o popoli, sia al centro della questione. Il suo approccio è critico e dichiaratamente schierato, ma sempre basato su fatti e fonti storiche.

NARRATIVA DI GENERE:
TITOLO: Gender is over
AUTORE: Isa Borrelli
COLLOCAZIONE: DONNA BORR 1

“Gender is over” è un saggio appassionato che parte dallo smantellamento del binarismo di genere — quel sistema per cui “nomen omen” determina destino e ruoli secondo il sesso di nascita — ed esplora come questa costrizione permei il linguaggio, le istituzioni, la quotidianità, e persino l’accesso ai servizi sociali e sanitari.
Isa Borrelli, attivista trans/femminista e ricercatrice sul linguaggio, decostruisce le categorie “uomo” e “donna” da una prospettiva trans italiana. Lo fa intervenendo su questioni concrete: documenti, accesso alle cure, prassi amministrative, discriminazioni e marginalizzazione legate al genere. Vuole immaginare—e costruire—una società “gender-degendedrizzata”, in cui ogni identità di genere sia libera di esistere senza imposizioni né esclusioni.
La scrittura è militante e inclusiva, fondata sul valore universale dell’autodeterminazione:
“Esistono molti modi di essere uomo o donna, di non essere nessuno dei due o una loro combinazione. Aspiro a un mondo in cui queste differenze non vengano strumentalizzate per farci del male.”
Il saggio affronta temi come:
1) Identità fluide: il genere non è un’etichetta rigida, ma un insieme di possibilità da esplorare;
2) Linguaggio e potere: decostruire parole e prassi significa liberare corpi e menti dalla normalizzazione binaria;
3) Politica reale: attenzione concreta a documenti, servizi sanitari, giustizia e diritti, che devono essere accessibili a tutt*, senza discriminazioni.
Perché leggere “Gender is over”?
- Per un’esperienza di decostruzione attiva: non è teoria fine a sé stessa, ma pratica politica che punta alla trasformazione del quotidiano;
- Per capire come smantellare il binarismo: siano essi ruoli, linguaggi, documenti, prassi — nulla è lasciato intatto;
- Per apprendere una prospettiva trans inclusiva: Isa Borrelli parla da militante e da ricercatrice, portando autenticità e rigore;
- Per partecipare al cambiamento: il libro si chiude con una domanda potente: “Chiunque tu sia, come vuoi vivere la tua identità?”
“Gender is over” è un invito urgente a immaginare una società in cui il genere non è più una gabbia ma uno spazio di libertà. Se cerchi un saggio che unisca teoria, pratica, linguaggio e attivismo per ridefinire il presente, questo è per te.

TITOLO: Want : fantasie erotiche anonime
AUTORE: raccolte da Gillian Anderson
COLLOCAZIONE: DONNA WAN 1

«Want» è una raccolta di 174 fantasie erotiche scritte da donne (e persone non binarie) di età, provenienze e orientamenti diversi, raccolte anonimamente da Gillian Anderson. L’iniziativa è nata da un invito lanciato online affinché esprimessero desideri sessuali mai confidati — letteralmente da adolescenti vergini fino a ultra?sessantenni, da madri esauste alle persone transgender.
Le fantasie spaziano tra esperienze tenere, poetiche e audaci: c’è chi sogna un momento romantico (come farsi dare da mangiare cioccolato dal mago di Hogwarts), chi desidera esperienze bizzarre (come fare sesso con la maniglia dell’ufficio) o pruriti insoliti (come allattare un cassiere sexy).
Il libro è diviso in dodici sezioni tematiche — tra cui “Kink”, “The Captive”, “Strangers”, “Power and Submission” — e si caratterizza per la sua varietà: fantasie di gruppo, di sottomissione, di dominio, di fuga dalla routine, ma anche desideri intensamente personali e introspettivi.
La curatrice Anderson — pur non essendo un’esperta sessuologa — ha selezionato i contenuti filtrando il materiale per garantire elementi di consenso e legalità, evitando fantasie illegali o traumatiche . A differenza del “My Secret Garden” di Nancy Friday del 1973, il suo libro è più moderato e attento a dinamiche di potere contemporanee.
Inoltre, Anderson ha inserito tra i racconti una fantasia scritta da sé — anonima — invitando i lettori a indovinare quale sia.
Perché questo libro è significativo?
- Mostra la ricchezza e autenticità del desiderio femminile, rompendo cliché erotici e offrendo uno specchio della sessualità contemporanea;
- Crea uno spazio sicuro e senza giudizio, dove l’anonimato permette confessioni intime e sincere;
- Stimola una riflessione culturale, mostrando come oggi il tabù resti vivo, nonostante la maggiore apertura verso i temi sessuali.

NARRATIVA GIALLA:
TITOLO: Medical detective : 15 indagini mediche
AUTORE: Jonathan A. Edlow
COLLOCAZIONE: NG EDL 1

“Medical Detective: 15 indagini mediche” è una raccolta di avvincenti casi reali, dove ogni episodio è un intricato mistero da risolvere – non con spade o sangue, ma con cartelle cliniche, epidemiologia, e intuizione clinica. Jonathan Edlow, medico associato alla Harvard Medical School, persegue la sua passione da “detective medico”, esplorando storie che sembrano uscite dagli episodi più complessi di House, ma sono rigorosamente autentiche:
1) La tensione diagnostica: in “The Deadly Dinner Party”, un misterioso botulismo paralizza ospiti a una cena; soltanto un’analisi ragionata – e l’attenzione a un barattolo d’aglio sott’olio – permette di bloccare l’epidemia;
2) Il corpo come enigma: in un altro caso, una donna apparentemente sana, pur mangiando più del fidanzato-calciatore, perde peso drasticamente: il caso diventa indagine, tra esami e sintomi sottili;
3) Malattie che appaiono e scompaiono: un dirigente diagnostica tumori polmonari che sembrano crescere e poi ridursi — segno che la medicina è tanto osservazione quanto scienza.
Ogni capitolo è scandito come un racconto d’investigazione: raccolta di dati, ipotesi, test negati o confermati, corsa contro il tempo. La scrittura è precisa e coinvolgente: Edlow semplifica concetti medici complessi senza banalizzarli, intrattenendo e insegnando allo stesso tempo.
Perché leggere questo libro?
- Per l’adrenalina della diagnosi: ogni caso è un puzzle che si ricompone, pagina dopo pagina, con una tensione tipica dei thriller;
- Per l’incredibile realtà della medicina: gli attori non sono detective fittizi, ma medici reali che navigano in casi spinosi, quotidianamente;
- Per crescere in consapevolezza sanitaria: grazie a esempi reali su botulismo, eccessi vitaminici, contaminazioni da cibo, impari cosa controllare nella vita di tutti i giorni;
- Per una scrittura accessibile e accattivante: Edlow racconta scienza e malattie con chiarezza, umorismo e rispetto per chi sta dall’altra parte del lettore.
“Medical Detective: 15 indagini mediche” è un libro per chi ama il mistero ma vuole anche nutrirsi di realtà: un invito a guardare il corpo come un luogo da esplorare, da interpretare, da comprendere. Se ti affascinano i casi clinici veri, il ragionamento diagnostico e le storie che curano anche la mente, questo libro è fatto per te.

TITOLO: Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno
AUTORE: Benjamin Stevenson ; traduzione di Elena Cantoni
COLLOCAZIONE: NG STEV 2

“Tutti nella mia famiglia hanno ucciso qualcuno” è un giallo ironico e metanarrativo che gioca con le regole del genere per metterle in discussione, senza mai tradirle. Il protagonista, Ernest Cunningham, non è un detective, ma uno scrittore di manuali su come scrivere gialli. Quando un raduno di famiglia in un resort innevato si trasforma (prevedibilmente) in una scia di delitti, Ernest è costretto a mettere alla prova le regole che conosce – e che dichiara al lettore fin dalle prime pagine – per arrivare alla verità.
Il romanzo, brillante e ritmato, alterna colpi di scena e confessioni, flashback e dichiarazioni d’intenti. La tensione non nasce solo dall’indagine, ma dalla struttura narrativa stessa: la voce del narratore si rivolge direttamente al lettore, con complicità, ironia e precisione. Ogni personaggio – zii, cugini, fratelli – è un potenziale assassino, ma anche un individuo con un carico di segreti, rimorsi e motivazioni. Nessuno è del tutto innocente, e la verità si costruisce strato dopo strato, come in un gioco di specchi.
L’ambientazione – un resort isolato sotto la neve – richiama il giallo classico alla Agatha Christie, ma lo stile è moderno, dissacrante, pieno di trovate meta-letterarie. La famiglia diventa un microcosmo esplosivo dove l’umorismo nero convive con il dolore, la colpa e il desiderio di redenzione.
Perché leggere questo giallo?
- Per un’esperienza narrativa unica: il narratore ti guida, ti sfida, ti avverte – sei dentro il gioco, non solo spettatore;
- Per un giallo che è anche riflessione sul giallo: ogni omicidio è anche un esercizio di stile, ogni indizio un tassello doppio;
- Per il tono irriverente e spiazzante: la comicità convive con la suspense, il dramma con il paradosso;
- Perché ribalta l’idea classica del mistero familiare: qui non c’è solo un assassino, ce ne sono molti – e sono tutti “di casa”.
“Tutti nella mia famiglia hanno ucciso” qualcuno è un gioco letterario, un giallo intelligente e autoironico che diverte, sorprende e – senza mai prendersi troppo sul serio – dimostra quanto seri possano essere i legami familiari, le bugie e il desiderio di verità.

GRAPHIC NOVEL:
TITOLO: In the dark
AUTORE: Giancarlo Brun, Manfredo Occhionero
COLLOCAZIONE: NC BRUN 1

“In the Dark” è una graphic novel intensa e claustrofobica che segue un gruppo di speleologi impegnati nella discesa nella grotta di Spluga della Preta, nelle profondità del veronese. L’obiettivo: mantenere la promessa fatta a un amico scomparso e trovare l’uscita sul versante opposto della valle.
Il fumetto, in bianco e nero, sfrutta le ombre e i pieni-scuri per rendere in modo efficace l’atmosfera opprimente delle gallerie sotterranee. La narrazione alterna momenti di tensione fisica – passaggi stretti, aria irrespirabile, rischio costante – a riflessioni interiori dei protagonisti, incastrati in uno spazio che diventa metafora delle loro paure, dei legami e della necessità di superare ostacoli, sia fisici che emotivi.
Il focus non è tanto sulla trama avventurosa fine a sé stessa, ma su cosa accade dentro: la promessa da rispettare si fa guida esistenziale, la grotta diventa specchio di fragilità, attese e resilienza. Brun e Occhionero mettono il lettore “al buio” per fargli percepire la solitudine, il rumore del respiro, la tensione di ogni passo.
Lo stile grafico, rigoroso e curato, si sposa perfettamente con i temi: l’alternanza di luci e ombre non è solo estetica, ma strumento narrativo per trasmettere senso di claustrofobia e introspezione. Il bianco e nero accentua la potenza emotiva: ogni vignetta diventa una scena teatrale dove ogni movimento conta.
Perché leggere questa graphic novel?
- Per un’esperienza sensoriale immersiva: non leggi solo una storia, la vivi – senti la terra, il silenzio, la paura del vuoto;
- Per un graphic novel riflessivo: la discesa è anche metafora interiore, un viaggio dentro di sé che esplora relazione, promessa e volontà;
- Per la qualità artistica: tratto e inchiostrazione sono maniacali, studiati per enfatizzare l’atmosfera e il peso emotivo del racconto;
- Perché rompe lo schema dell’avventura “classica”: qui non ci sono eroi, ma persone in cammino verso un obiettivo umano, fragile e intenso.
“In the Dark” provoca tensione e introspezione, immergendoti in un mondo oscuro dove la concretezza del gesto si tinge di poesia esistenziale. Se ti interessano fumetti che fondono racconto d’avventura, introspezione e disegno potente, questo è per te.

POESIA:
TITOLO: Nel giardino delle parole : (poesie per l'infanzia)
AUTORE: Giovanna Porcu ; prefazione di Antonia Carlini
COLLOCAZIONE: P POR 1

“Nel giardino delle parole. Poesie per l’infanzia” è una raccolta poetica delicata e giocosa, pensata per stimolare la fantasia linguistica dei più piccoli. Attraverso rime, giochi di suono e versi leggeri, Giovanna Porcu invita i bambini a esplorare il linguaggio come un giardino pieno di immagini, emozioni e scoperte naturali.
Il libro, scritto con semplicità e cura, alterna poesie ispirate a paesaggi, stagioni, animali e relazioni sociali. Ogni componimento è pensato come un piccolo percorso sensoriale: le parole diventano fiori da esplorare, i suoni animali con cui giocare, le rime sentieri verso nuove immagini. Alla musicalità del verso si unisce un apparato visivo conviviale: fotografie reali scattate dall’autrice e disegni realizzati dai suoi bambini, Francesco e Riccardo, che aggiungono un tocco intimo e autentico.
La raccolta include anche una sezione dedicata a genitori, insegnanti ed educatori: suggerimenti sulla lettura ad alta voce, sul rapporto tra illustrazione ed emozione, e una descrizione di un’esperienza didattica condotta nella scuola dell’infanzia. La prefazione, firmata da Antonia Carlini, sottolinea l’importanza della poesia giocata insieme, come strumento per creare connessione tra chi legge e chi ascolta, tra adulti e bambini.
Perché leggere questo libro per l’infanzia?
- Un’esperienza linguistica immersiva: ogni verso è un invito a giocare con suoni e ritmi, a creare significati attraverso l’espressione poetica;
- Un approccio educativo sensoriale: il testo e le immagini lavorano insieme per stimolare percezione, fantasia e contaminazione tra parola e visione;
- Per la qualità relazionale: è pensato tanto per chi legge quanto per chi ascolta – un ponte tra adulto e bambino;
- Per l’atmosfera poetica quotidiana: non serve un contesto fantastico, basta un giardino di parole per coltivare emozioni e scoperte.
“Nel giardino delle parole” è un percorso poetico per l’infanzia che va oltre il verso: è una raccolta di suoni, immagini ed esperienze, un invito a crescere giocando con la lingua. Se cerchi un libro da leggere insieme – che giochi con rima e ritmo, emozione e immaginazione – questo è per te.

NARRATIVA D'ESPERIENZA:
TITOLO: Christopher e quelli come lui
AUTORE: Christopher Isherwood ; traduzione di Monica Pareschi
COLLOCAZIONE: NE ISH 1

“Christopher e quelli come lui” è un romanzo autobiografico essenziale e raffinato che segue Christopher, alter ego dell’autore, in un viaggio che non è solo geografico – dall’Inghilterra al vibrante, decadente e politicamente instabile Berlino degli anni ’30 – ma soprattutto interiore. Attraverso la descrizione di incontri, relazioni e desideri, Isherwood traccia il ritratto di una generazione in bilico, sospesa tra la ricerca di libertà personale e il precipizio della storia.
Il libro, limpido e ironico nella scrittura, racconta con lucidità la scoperta dell’identità sessuale, la complessità dei legami umani e il fascino ambiguo di un mondo sull’orlo del crollo. Berlino diventa, come la grotta di “In the Dark”, un luogo oscuro e magnetico: non fisicamente claustrofobico, ma moralmente denso, carico di tensioni, pericolo e vitalità. I personaggi che Christopher incontra – giovani gigolò, artisti, emarginati – sono anime inquiete che riflettono, come specchi deformanti, le sue stesse inquietudini.
La narrazione alterna episodi leggeri, quasi frivoli, a riflessioni profonde su sé stessi e sull’amore, sulla responsabilità e sulla distanza emotiva. Non c’è eroismo in Christopher, ma una volontà fragile di osservare, di capire, di raccontare senza filtri. Il romanzo è uno specchio lucido e impietoso delle emozioni, dei compromessi e delle ipocrisie del tempo, ma anche un atto di resistenza: vivere apertamente, cercare l’autenticità, restare umani.
Perché leggere questo romanzo?
- Per un’esperienza narrativa nitida e profonda: non solo leggi la storia di un uomo, ma attraversi un’epoca;
- Per la sua carica esistenziale: Berlino non è solo un luogo, ma un labirinto di identità, desideri e contraddizioni;
- Per la scrittura tagliente e intelligente: ogni parola è pensata, ogni scena è una finestra sull’anima del protagonista;
- Perché sovverte la biografia classica: non cerca di spiegare o giustificare, ma di mostrare – crudo, vulnerabile, sincero.
“Christopher e quelli come lui” non è solo un memoir: è un ritratto generazionale, un viaggio senza clamore ma carico di intensità. Se cerchi un libro che esplori l’identità con onestà, delicatezza e profondità, questo è per te.

TERRITORIO TRENTINO:
TITOLO: La cuccuma del caffè : lavoro, arte, parole nella tradizione delle Giudicarie
AUTORE: Gabriella Maines ; illustrazioni di Carlo Sartori
COLLOCAZIONE: TN 307.72 MAI 1

“La cuccuma del caffè” è un libro che esplora le tradizioni culturali delle Giudicarie, una valle del Trentino, attraverso il lavoro, l'arte e le parole. Il titolo fa riferimento alla cuccuma, una tradizionale caffettiera in rame, simbolo di convivialità e scambio culturale. Il libro è stato pubblicato nel 2023 dal Centro Studi Judicaria.
Il testo si articola in due sezioni principali:
1) La prima analizza le caratteristiche dei musei etnografici del territorio, esplorando temi come l'agricoltura, l'artigianato, la fantasia popolare, il linguaggio delle comunità rurali e il ruolo dei musei nella conservazione della memoria collettiva;
2) La seconda parte si concentra su specifici attrezzi, manufatti e utensili, corredati da fotografie e opere di Carlo Sartori, che illustrano la vita comunitaria, i lavori femminili, le attività contadine e gli attrezzi artigianali.
Le illustrazioni di Sartori arricchiscono il testo, offrendo una rappresentazione visiva delle tradizioni e degli oggetti descritti. Il libro si propone come un viaggio nella storia e nella cultura delle Giudicarie, invitando il lettore a scoprire e apprezzare le radici di una comunità.
Perché leggere “La cuccuma del caffè”?
- Per conoscere le tradizioni delle Giudicarie: il libro offre un approfondimento sulle usanze, gli oggetti e le pratiche quotidiane di una comunità montana;
- Per apprezzare l'arte e la cultura locale: le illustrazioni di Sartori e le descrizioni degli oggetti artigianali permettono di entrare in contatto con l'estetica e la creatività del territorio;
- Per riflettere sulla memoria e sull'identità: il testo stimola una riflessione sul valore della memoria collettiva e sul ruolo dei musei nella conservazione delle tradizioni.
“La cuccuma del caffè” è una lettura consigliata per chi è interessato alla storia, alla cultura e alle tradizioni delle Giudicarie, offrendo uno spunto per riscoprire e valorizzare il patrimonio immateriale di una comunità.

TITOLO: Nel regno della notte : i castelli del Trentino tra paesaggio e leggenda
AUTORE: Andrea Contrini
COLLOCAZIONE: TN 779.445 CON 1

“Nel regno della notte” è un viaggio suggestivo attraverso oltre cento castelli, torri e manieri del Trentino, raccontati attraverso le fotografie notturne di Andrea Contrini. Ogni castello è avvolto da un'aura misteriosa, popolata da spiriti inquieti, cavalieri neri e streghe cospiratrici, un mondo leggendario che si rivela nelle ore più buie. Il libro offre una lettura inedita e affascinante del patrimonio storico, monumentale e folcloristico trentino. Le immagini, realizzate con trame di luce e colore sulla tela dell'oscurità, dialogano con testi che narrano la storia e le leggende dei castelli, offrendo una visione unica e suggestiva del paesaggio fortificato. I capitoli sono organizzati in ordine geografico, dalle valli del Noce a quella dell'Adige, dalle Giudicarie al Primiero, e sono arricchiti da mappe dei luoghi, testi storici sull'evoluzione castellana, sul folclore delle valli e contributi sulle tecniche fotografiche utilizzate.
Perché leggere “Nel regno della notte”?
- Per scoprire i castelli del Trentino: il libro offre una panoramica affascinante su oltre cento castelli, torri e manieri sparsi per tutto il Trentino;
- Per apprezzare le fotografie notturne: le immagini di Contrini catturano l'essenza misteriosa e suggestiva dei castelli nelle ore notturne;
- Per immergersi nelle leggende locali: i testi che accompagnano le fotografie raccontano storie e leggende che arricchiscono la comprensione del patrimonio storico e culturale;
- Per esplorare il paesaggio trentino: il libro offre una lettura inedita del paesaggio fortificato, interpretato attraverso l'immaginario e l'immagine.
“Nel regno della notte” è una lettura consigliata per chi è interessato alla storia, alla cultura e alle tradizioni del Trentino, offrendo uno spunto per scoprire e valorizzare il patrimonio storico e monumentale della regione.

NARRATIVA FANTASY:
TITOLO: B-Loved : la ragazza dei coltelli : [primo episodio]
AUTORE: Paola e Daniela Fabbri
COLLOCAZIONE: NF FAB 1

“B-Loved: la ragazza dei coltelli” è un urban fantasy intenso e misterioso che ruota attorno a Belinda, 19 anni, complicata e ferita, sopravvissuta a un tradimento violento. Ora vive isolata a Trento, con il padre, in un paesaggio invernale sospeso tra vernata e silenzio, eppure segnata da un senso di minaccia sciamanica nella comunità.
Il racconto si dipana così:
1) L’isolamento invernale: Belinda vive in un “buco nelle Alpi”, circondata da distese di neve e boschi silenziosi. Il lento scorrere del paesaggio montano riflette il suo stato d’animo — congelato, vulnerabile, attento a ogni scricchiolio nel bosco;
2) L’oscura epidemia: nella cittadina serpeggia un’ondata di suicidi tra i giovani, un rituale oscuro che mette tutti in allerta. Gli errori del passato sembrano emergere come presagi tra le rocce e laghi di smeraldo;
3) Il mondo nascosto: Belinda scopre che la montagna è abitata da uomini-cervo, antiche stirpi custodi del bosco, e da creature misteriose come l’Anguano, serpente umano seducente e crudele. Quel mondo la reclama, nonostante il suo dolore e la sua sfiducia;
4) La scelta della protagonista: nonostante tutto, Belinda decide di fermarsi. Il suo viaggio non è fuga, ma confronto — con la magia, con se stessa, e con una storia che tracima tra natura e mito .
Perché leggere questo libro?
- Un’esperienza sensoriale e gotica: la neve, i boschi, i laghi diventano spazi fisici ed emotivi, immersi in atmosfera alture-mistero;
- Un thriller fantasy “montano”: tensione cronica, creature mitiche, minacce invisibili che rendono reale l’invisibile;
- Una protagonista complessa: Belinda non è eroica, ma sopravvissuta e fragile, decisa a restare nonostante la paura;
- Un mix tra realismo urbano e folklore ancestrale: il contrasto tra paesetta moderna e leggende antiche crea un racconto potente e originale.
“B-Loved: la ragazza dei coltelli” è la prima delle tre tappe di una trilogia intensa, che unisce sangue, magia e identità. Se cerchi un fantasy urbano impregnato di montagna, misteri, creature ancestrali e un viaggio interiore che si fa lotta, questo è per te.

FILM:
TITOLO: A taxi driver
AUTORE: un film di Jang Hoon
COLLOCAZIONE: V 3059 (DVD)

“A Taxi Driver” è un film intenso e commovente che racconta una pagina tragica della storia coreana attraverso lo sguardo di un uomo qualunque. Ambientato nella Corea del Sud del 1980, il film segue Kim Man-seob, un tassista di Seul, coinvolto quasi per caso nel massacro di Gwangju: un episodio reale di repressione militare contro studenti e civili in lotta per la democrazia. Il suo passeggero, un giornalista tedesco (basato su Jürgen Hinzpeter), ha un solo obiettivo: documentare ciò che sta accadendo e raccontarlo al mondo.
La narrazione si muove tra tensione e scoperta. All’inizio Kim è solo un uomo comune, egoista e ignaro del contesto politico. Ma il viaggio da Seul a Gwangju si trasforma in un percorso interiore: le strade invase dai carri armati, i volti impauriti, le barricate improvvisate e il coraggio disperato degli studenti mettono in crisi le sue certezze, portandolo a prendere posizione.
Come in “In the Dark”, anche qui l’ambientazione claustrofobica – fatta di strade chiuse, check-point, silenzi imposti – è metafora di un’oppressione profonda: quella dell’informazione, della libertà, della coscienza. Il film alterna momenti di pura adrenalina (l’inseguimento tra taxi e milizia, le fughe improvvisate) a scene delicate e umane, dove uno sguardo, un gesto, o una stretta di mano dicono più di mille discorsi.
La regia di Jang Hoon è precisa ma emotiva, attenta al dettaglio storico quanto al respiro personale della storia. La recitazione di Song Kang-ho, che dà volto a Kim, è straordinariamente sincera: evolve da comica a tragica, da superficiale a profondamente umana.
Perché guardare questo film?
- Per vivere un pezzo di storia dimenticata: Gwangju non è solo una città, ma un simbolo della lotta per la verità e la democrazia;
- Per un racconto che parla al cuore: il cambiamento di Kim è quello di chiunque si trovi costretto a scegliere tra convenienza e coscienza;
- Per una regia che unisce dramma e umanità: non ci sono eroi costruiti, ma uomini reali che compiono scelte straordinarie;
- Perché ti mette “al posto del passeggero”: vivi tutto dal taxi, attraverso strade che diventano trincee, e un viaggio che diventa risveglio morale.
“A Taxi Driver” è un film che tocca corde profonde, trasformando una storia personale in testimonianza universale. Se cerchi un cinema che non sia solo narrazione, ma esperienza viva, dove l’umanità emerge dalla tragedia e si fa resistenza, questo film è per te.
ESTRATTO: Kim Man-seob (disilluso ma deciso): “If I can’t take you to Gwangju… then we both lose. No Gwangju, no money.” - "Se non posso portarti a Gwangju... allora perdiamo entrambi. Niente Gwangju, niente soldi."
— una linea che riecheggia oltre la contrattazione economica: è l’inizio della sua presa di coscienza.
TITOLO: La rivincita delle sfigate
AUTRICE: un film di Olivia Wilde
COLLOCAZIONE: V 3061 (DVD)

“La rivincita delle sfigate” è una teen comedy moderna, frizzante e sorprendentemente profonda che racconta l’ultima notte di liceo di due studentesse modello, Amy e Molly, decise a vivere in poche ore ciò che non hanno mai fatto in quattro anni: divertirsi. Ma sotto il tono comico e gli eccessi da festa scolastica, il film cela una riflessione sincera sull’identità, l’amicizia e il bisogno (universale) di essere visti per quello che si è davvero.
La regia di Olivia Wilde, al suo esordio, costruisce una narrazione veloce, ironica, con dialoghi brillanti e un ritmo incalzante. Ma ogni scena è anche un piccolo affondo nei mondi interiori delle protagoniste: la sicurezza esteriore di Molly nasconde paura del fallimento; l’attivismo di Amy maschera l’incertezza del primo bacio. I luoghi diventano metafora: la casa della festa, il bagno, il corridoio vuoto, si trasformano in spazi emotivi dove i personaggi si specchiano e si rivelano.
Il film alterna momenti esilaranti – travestimenti assurdi, dialoghi surreali, una sequenza animata in stop-motion delirante – a frammenti di vulnerabilità autentica, con liti, abbracci e silenzi che raccontano più di mille parole. Amy e Molly, al centro di tutto, non sono supereroine né disadattate: sono ragazze brillanti, imperfette, in cerca di equilibrio tra ambizione e libertà.
Perché guardare “La rivincita delle sfigate”?
- Per una commedia intelligente e inclusiva: il film sovverte gli stereotipi del teen movie senza rinunciare al divertimento;
- Per il ritratto realistico dell’amicizia femminile: Amy e Molly sono affiatate, complici, ma anche in conflitto – e ogni sfumatura è credibile;
- Per la regia audace e stilosa: momenti visivi sorprendenti e una colonna sonora che accompagna perfettamente l’energia della storia;
- Perché racconta l’adolescenza senza paternalismo: qui i personaggi sono complessi, ironici, fragili – e la scuola è un teatro pieno di identità che cambiano.
“La rivincita delle sfigate” è molto più di una notte di follie: è un coming-of-age empatico, pieno di cuore e di verità, che parla a chiunque abbia mai avuto paura di sbagliare... o di non vivere abbastanza. Se cerchi un film che ti faccia ridere, pensare e, forse, ricordare chi eri a 18 anni, questo è per te.
ESTRATTO: “Stand atop the mountain of your success and look down at everyone who’s ever doubted you.?Fuck those losers.?Fuck them in their stupid fucking faces.” - “Sali in cima alla montagna del tuo successo e guarda dall'alto in basso chiunque abbia mai dubitato di te. Fanculo quei perdenti. Fanculo quelle loro stupide facce.”
Il film si apre con un nastro motivazionale esilarante e dissacrante, che dà il tono alla notte folle di Amy e Molly.
TITOLO : Parigi, 13 arr.
AUTORE: un film di Jacques Audiard ; [con] Lucie Zhang ... [et al.]
COLLOCAZIONE: V 3064 (DVD)

“Parigi, 13 Arr.” è un ritratto contemporaneo e sofisticato della giovinezza moderna, ambientato tra i grattacieli del XIII arrondissement di Parigi, conosciuto come “Les Olympiades”. Il film intreccia le vite di quattro giovani — Émilie, Camille, Nora e Amber — in un gioco di desideri, incomprensioni e relazioni che si spostano tra amore, amicizia e convenienza.
Il bianco e nero del film non è estetica fine a sé stessa, ma diventa metafora del loro mondo: luoghi anonimi, case condivise, uffici temporanei e locali illuminati da smartphone. In questo spazio claustrofobico di cemento e isolamento, i protagonisti cercano connessioni autentiche, spesso inciampando in vicoli emotivi che lasciano ferite invisibili.
La narrazione si sviluppa come una serie di episodi collegati, seguendo Émilie e Camille inizialmente come coinquilini e poi come partner informali; Camille si lega emotivamente a Nora; Nora scopre Amber, una camgirl con cui instaura una relazione via chat. Ogni relazione esplode in momenti di passione e silenzio, di attesa e rifiuto – e nessuna promessa di stabilità è garantita.
Cosa rende questo film significativo?
1) Un ritratto generazionale autentico: lavoro precario, relazioni instabili e identità fluttuanti dentro uno spazio urbano alienante – il tutto girato con elegante fotografia in bianco e nero;
2) Struttura a “situationship”: le relazioni non sono etichette comuni; sono sospese tra attrazione, intimità e distacco – l’amore contemporaneo in una Parigi senza certezze;
3) Regia meticolosa e visiva: Audiard si affida a inquadrature ampie, primi piani intensi e l’uso alternato del ritmo urbano e del silenzio come strumento narrativo;
4) Dialoghi asciutti, emozioni non espresse: il film lascia molto tra le righe – le emozioni lievitano negli sguardi, nei silenzi e nei gesti sospesi.
Perché guardare “Parigi, 13 Arr.”?
- Esperienza emotiva liquida: il film non racconta un amore, ma tante, piccole connessioni spezzate e mai completamente negate;
- Un’opera visivamente potente: il contrasto tra bianco e nero e inserimenti colorati scandisce gli stati d’animo, trasformando Parigi in un personaggio vivo;
- Temi contemporanei senza filtri: tra camgirl, bullismo online, precarietà lavorativa, Audiard ritrae una gioventù sospesa tra tante apparenze e poche certezze;
- Un cast efficace: Lucie Zhang, Makita Samba, Noémie Merlant e Jehnny?Beth danno vita a personaggi interconnessi, vulnerabili e realistici.
“Parigi, 13 Arr.” non è una semplice commedia romantica: è una riflessione sulla modernità delle emozioni, un affresco sensoriale e intimo della città, delle relazioni e della solitudine. Se cerchi un film che sappia ascoltare la fragilità dei legami con eleganza visiva e intelligenza narrativa, questo è per te.
ESTRATTO: “Start with the highest attraction level. It takes longer to fade.” - “Inizia con il livello di attrazione più alto. Ci mette più tempo a svanire.”
— Camille, parlando con Émilie sul loro approccio alla relazione: seduzione prima ancora che sentimenti, come in un esperimento “scientifico” dell’attrazione.
TITOLO: Disco Boy
AUTORE: un film di Giacomo Abbruzzese ; [con] Franz Rogowski, Morr Ndiaye, Laetitia Ky
COLLOCAZIONE : V 3066 (DVD)

“Disco Boy” è il film d’esordio del regista italiano Giacomo Abbruzzese, presentato in concorso al 73° Festival Internazionale del Cinema di Berlino, dove ha vinto l’Orso d’Argento per il miglior contributo artistico grazie alla straordinaria fotografia di Hélène Louvart .
La trama segue due protagonisti: Aleksei, un giovane bielorusso in fuga dal suo passato, che raggiunge Parigi e si arruola nella Legione Straniera per ottenere la cittadinanza francese; e Jomo, un giovane rivoluzionario nigeriano che combatte contro le compagnie petrolifere che hanno devastato il suo villaggio nel delta del Niger. I loro destini si intrecciano in un incontro che sfida i confini, la vita e la morte .
Il film è caratterizzato da uno stile visivo audace e simbolico, con una colonna sonora elettronica pulsante che accentua la sua intensità inquietante. La performance di Franz Rogowski nel ruolo di Aleksei è stata lodata per la sua espressività fisica e dinamica, mentre Morr Ndiaye offre una presenza magnetica nel ruolo di Jomo .
“Disco Boy” è una riflessione potente sulla guerra, l’identità e la lotta per la sopravvivenza, raccontata attraverso una lente poetica e visivamente coinvolgente.
Perché vedere “Disco Boy”?
- Per la regia di Giacomo Abbruzzese: un esordio cinematografico che offre una prospettiva unica e audace sulla guerra e sull’identità;
- Per la fotografia di Hélène Louvart: un contributo visivo che ha ricevuto riconoscimenti internazionali;
- Per le performance di Franz Rogowski e Morr Ndiaye : interpretazioni che aggiungono profondità e intensità ai rispettivi ruoli;
- Per la colonna sonora di Vitalic : musica elettronica che amplifica l’atmosfera del film.
“Disco Boy” è una visione consigliata per chi è interessato a film che esplorano temi complessi come la guerra, l’identità e la lotta per la sopravvivenza, offrendo una narrazione visivamente stimolante ed emotivamente coinvolgente.
ESTRATTO : Aleksei: “Vengo da un posto dove non sono nessuno. Qui, con la Legione, posso diventare qualcuno.”
Questa frase mette a fuoco la motivazione profonda del protagonista, il desiderio di riscatto e riconoscimento in un mondo che spesso lo ha escluso.